“Siamo pronti a contrastare l’Autonomia differenziata con tutti gli strumenti a nostra disposizione. Il governo Meloni non vuole un dialogo vero con le organizzazioni sindacali”. E ancora: “Ci chiamano per chiederci cosa ne pensiamo e poi decidono loro, senza discutere con nessuno”. Sono parole di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil che ieri era a Catania a conclusione del suo minitour per una serie di iniziative in Sicilia. Al Bastione degli Infetti, bene pubblico nel centro storico di Catania sottratto al degrado dall’attivismo civico, si è tenuta una assemblea pubblica sulla “rigenerazione urbana” e sul contrasto delle diseguaglianze. E il tema dell’autonomia differenziata rientra, secondo Landini, tra i maggiori “pericoli per l’unità stessa del Paese“.
Il 30 settembre una manifestazione a Roma
Tanti gli argomenti trattati dal leader Cgil, dal salario minimo a 9 euro l’ora allo scontro del Governo Meloni con la magistratura sulla riforma Nordio della Giustizia. Ma l’autonomia differenziata è per Landini il tema centrale. Si tratta di fatto di “una secessione camuffata“, con il sindacato pronto ad una grande mobilitazione nazionale, e all’utilizzo, nel caso il Governo Meloni andasse avanti, “dello strumento referendario“. Il prossimo 30 settembre, si aprirà una nuova stagione di proteste: “Insieme a numerose associazioni laiche e cattoliche, stiamo organizzando una manifestazione a Roma”, ha detto Landini.
“Al centro torni la giustizia sociale”
“Questo è il momento di cambiare registro. Basta, la gente si è stancata. Al centro devono tornare la persona, il lavoro, la giustizia sociale”. E gli scioperi, a livello nazionale e siciliano, sono già partiti con i lavoratori metalmeccanici, con quelli del trasporto ferroviario. Sabato prossimo sarà il turno del comparto del traporto aereo. “Nel documento di Programmazione economica, a settembre, e nella legge di bilancio il Governo si dovrà misurare sulle reali condizioni del Paese, e stavolta non potrà scaricare le responsabilità sui governi precedenti. Vediamo cosa intendono fare su salari dei lavoratori, scuola e sanità pubblica”, conclude Maurizio Landini.