Un museo di 8.000 metri quadri, per conoscere l’Etna ma anche gli usi, i costumi e le tradizioni della città di Catania. Con una corte interna coperta, destinata anche a uso commerciale, e una terrazza panoramica con vista sul vulcano. È quanto prevede il progetto esecutivo del Museo dell’Etna, che sorgerà nel complesso san Marco dell’ex Ospedale Vittorio Emanuele di Catania. La gara da 14 milioni di euro è stata pubblicata nei giorni scorsi dalla Regione siciliana, e il termine per la presentazione delle proposte, che saranno valutate “con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa, sulla base del miglior rapporto qualità prezzo”, è fissato per il prossimo quattro aprile. Il Museo dell’Etna fa parte di un progetto più esteso “per la valorizzazione del complesso storico e monumentale del dismesso Presidio Ospedaliero”, dal costo complessivo di 25 milioni di euro. Oltre all’allestimento, che occuperà il corpo dell’edificio che si affaccia su via Plebiscito, è prevista la realizzazione di una “Galleria per mostre temporanee, con annesso auditorium e caffetteria-ristorante”, e di “laboratori artistici e uffici a uso dell’Accademia di Belle arti di Catania”. Questi interventi saranno realizzati attraverso gare successive.
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Il restauro e l’illuminazione
La riqualificazione del padiglione San Marco, si legge nelle carte della gara, “rappresenta un’occasione unica per lo sviluppo del capoluogo etneo”. La struttura è organizzata come un edificio ad “U” su più livelli, con il fronte principale rivolto verso via Plebiscito. Proprio questo plesso ospiterà il museo dell’Etna, mentre le “ali” retrostanti, che delimitano la corte centrale, saranno destinate in seguito alla Galleria e alle Belle arti. Il progetto prevede diverse azioni di restauro conservativo, per mettere in luce le caratteristiche dell’edificio ottocentesco e rimediare agli interventi invasivi messi in atto nell’ultimo secolo. Per citarne soltanto alcuni, la demolizione delle “superfetazioni incongrue” all’interno e all’esterno della struttura, realizzate “dopo gli anni Cinquanta del Novecento”, ma anche la rimozione di numerose “aggiunte utilitarie” nei locali, “tramezzi, impianti, solai ammezzati in cemento armato”, nonché il “consolidamento dell’architettura storica”. Previsto inoltre il “rifacimento degli intonaci esterni ammalorati” e il “restauro degli elementi lapidei” che adornano l’ex ospedale. Al termine delle operazioni, inoltre, l’esterno della struttura sarà illuminato “con una luce calda e morbida, dall’intensità regolabile a seconda degli eventi”.






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La corte e la terrazza panoramica
I lavori non si fermano qui. Tra le novità previste, la realizzazione di una di “copertura leggera della Corte San Marco in acciaio color ottone bronzato chiaro e vetro, per la creazione di una piazza coperta a ingresso libero”. Questo spazio, oltre a collegare il Museo con la galleria e con gli uffici destinati all’accademia di Belle Arti, avrà anche una destinazione commerciale. Come scrivono i progettisti, infatti, “ospiterà al suo interno e nei locali adiacenti tutte le funzioni per l’accoglienza (Caffetteria, bookshop e museum shop, guardaroba, biglietteria/informazioni, servizi igienici), come nei grandi e moderni musei europei”. La parte più scenografica del polo museale, tuttavia, sarà un’altra. Il progetto prevede la demolizione di una parte della soffitta al terzo piano dell’edificio, “per la realizzazione della terrazza e della sala espositiva con vista sull’Etna”. Questo spazio panoramico sarà coperto, in modo da essere utilizzabile in tutte le stagioni, e grazie ad alcuni accorgimenti tecnici non inciderà sull’aspetto esteriore del complesso. “L’ampia vetrata continua è arretrata di circa cinque metri rispetto al piano della facciata principale su Via Plebiscito, in modo da minimizzarne l’impatto”, si legge infatti nel progetto.
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I progetti per le “ali” retrostanti
Come detto, il restauro dell’edificio destinato al museo è solo una parte di un’intervento più ampio per il restauro dell’intero complesso. Attraverso gare separate – dal valore di circa nove milioni di euro, fatti salvi nuovi stanziamenti e “risparmi” in sede di aggiudicazione – saranno affidati anche i lavori nella restante parte della struttura. In quella destinata alla Galleria “sono sono state previste al piano terra le funzioni di ristorazione (circa 120 coperti) e Auditorium (circa 125 persone), con relativi servizi e, ai due piani superiori, la Galleria per le Mostre Temporanee”. Tutte le funzioni dell’ala Ovest, si precisa inoltre nel progetto, “sono collegate con il Museo Dell’Etna attraverso i corpi scala presenti in prossimità della ‘Corte San Marco’, ma possono funzionare anche separatamente, con accessi diretti dalla grande corte a verde al piano terra”. Quanto alla parte destinata all’Accademia di Belle Arti, infine, “al piano seminterrato sono previsti i locali tecnici, i depositi e uno dei laboratori. Gli altri laboratori sono stati dislocati ai piani terra, primo e secondo. Gli uffici, la segreteria e l’archivio sono stati collocati al secondo piano”.