Istituire un tavolo di concertazione per aiutare gli Enti Pubblici nella redazione dei progetti finalizzati al recupero dei beni confiscati alla mafia. I commercialisti siciliani sono pronti a scendere il campo al fine di contribuire a partecipare ai Bandi dell’Agenzia per la Coesione. Ed è opportuno interviene sui progetti finalizzati al recupero entro il prossimo 28 febbraio; si tratta di un’opportunità da non perdere. Tutte le abitazioni confiscate alla criminalità organizzata sono solitamente in pessimo stato di manutenzione e i Comuni che notoriamente hanno pochi fondi non sono in grado di ristrutturare gli immobili.
Ben 250 milioni di euro da assegnare
La Conferenza segnala che il Bando emanato assegna ben 250 milioni di euro alle regioni meridionali per diverse finalità, come la creazione di strutture, le residenze sociali/sanitarie, centri diurni, coabitazione sociale a sostegno dell’alloggio/inclusione sociale delle persone che vivono in condizioni di esclusione; riqualificazione di spazi pubblici volta a migliorare i servizi sociali per i cittadini; creazione di spazi di incontro socioculturale per i giovani gestiti da associazioni di volontariato; utilizzo di beni per fini istituzionali. Tantissime associazioni culturali potrebbero essere agevolate con l’utilizzo di beni confiscati. Si potrebbe così ridare alla cittadinanza i beni confiscati. Auspichiamo che gli Enti locali siciliani non si facciamo sfuggire questa opportunità.
Dare rispose anche alle necessità abitative
In questo momento di crisi, anche dovuta alla pandemia, gli Enti Locali potrebbero dare una risposta anche a tutti quei soggetti che hanno necessità abitative. Si pensi per esempio alle vendite all’asta; vi sono delle situazioni economiche sociali di grande disagio, per cui attraverso l’utilizzo di questi fondi si potrebbe dare una risposta positiva in un momento in cui aumenta la povertà. Il patrimonio di alloggi confiscati alla mafia possa contribuire in maniera importante a mitigare il disagio e ad incrementare l’offerta abitativa per l’emergenza. Questo è ancora più vero con la fine del blocco degli sfratti in cui sarà necessario assicurare il bene primario (la casa) a parecchie famiglie.
Coinvolgere anche altri Ordini professionali
La Conferenza degli Ordini dei Commercialisti siciliani, aderendo anche agli stimoli formulati da Libera, spera di coinvolgere anche altri Ordini professionali. Rimettere in sesto questi immobili confiscati è una grande duplice occasione: da una parte i lavoratori edili che potranno partecipare ad una nobilissima operazione sociale senza aumentare le cubature di cemento, dall’altra si da una risposta di legalità.
Avviare un tavolo di concertazione
E’ necessario avviare un tavolo di concertazione per la fase di destinazione del bene che potrebbe essere finalizzato a usi davvero importanti, quali gli alloggi di assistenza ai senza tetto, edilizia residenziale pubblica, case famiglia anche per donne vittime di violenza.
I Bandi dell’Agenzia per la Coesione possono essere richiesti esclusivamente dagli Enti Locali che hanno avuto assegnati i beni confiscati, per cui i 14 Ordini dei commercialisti siciliani sono disponibili a collaborare con i Comuni e mettono gratuitamente a disposizione le loro competenze tecniche affinchè queste somme possano essere spese metodicamente e velocemente.