Caldo, sopra i 35 gradi stop al lavoro. La campagna di Fillea e Flai Cgil Sicilia
Torna ilcaldo, tornano i pericoli per gli operai esposti allavoro all’aperto, tra i quali i lavoratori del settore costruzioni. E laFillea Cgil Siciliarilancia la campagna di informazione e sensibilizzazione sui rischi connessi allostress termico. Unbreve documentario, anche, per illustrarli. La campagna è stata avviata,insieme alla Flai, la categoria del lavoro agricolo, dal 2018, quando i cambiamenti climatici hanno cominciato a fare vedere le loro più estreme manifestazioni. “Noi- diceSalvo Carnevale, segretario regionale Fillea- siamo stati battistrada di conquiste successive sul piano normativo e molti comuni l’anno scorso hanno emanato ordinanze per i periodi di maggior caldo”. Un passo avanti in considerazione che, “a fronte di una normativa chiarissima che prevede che,raggiunti i 35 gradi ‘percepiti’, le lavorazioni in assenza di misure in grado di mitigare i rischidevono essere sospese avviando la cassa integrazione per eventi meteo, solo il 18% delle imprese del settore costruzioni nel 2021 ha chiesto la cassaintegrazione per eventi atmosferici (D.Lgs 148/2015)”. La Fillea chiede ora “l’adozione di ordinanze da parte di tutti i comuni. E’ peraltro in dirittura di arrivo il protocollo firmato dai sindacati confederali e dalla regione che recepisce tutte le indicazioni della norma nazionale, invita a un rafforzamento territoriale della sorveglianza sanitaria, facilita l’accesso alla cassa integrazione, e “iinvita tutti i comuni siciliani- sottolinea Carnevale- all’adozione di ordinanze restrittive analoghe a quelle emesse lo scorso anno su sollecitazione della Fillea Cgil Sicilia”. “Le ordinanze rafforzano principi fondamentali(quale la valutazione oggettiva del meteo e delle stazioni di misurazioni ufficiali) e impongono restrizioni nel settore edile durante questa fase di particolare calore. È chiaro che queste decisioni comunali -afferma Carnevale-di fatto rafforzano i controlli e fungono da potente deterrente facilitando le richieste di cassa integrazione riconoscendo il valore della contrattazione territoriale per le modifiche degli orari di lavoro”. E’ indubbio che l’attenzione sul tema dello stress termico sia oggi più alta, anche per il pressing del sindacato che chiede sicurezza e tutela della salute nei luoghi di lavoro. La Fillea rileva tuttavia che ancora c’è troppa spregiudicatezza imprenditoriale e. he quindi la partita “non è conclusa”. Per il sindacato insomma c’è ancora tanto da fare. “Occorre ad esempio- dice Carnevale-coinvolgere in maniera sistemica gli Rls/Rlst(così come previsto dal testo unico sulla sicurezza) nella stesura dei documenti di valutazione del rischio, moltiplicare le stazioni di misurazione della protezione civile (ve ne sono solo 90 in tutta la Sicilia),informatizzare i bollettini tramite creazione di app alertin grado di trasmettere, in tempo reale, le informazioni sulle temperature a tutti i soggetti preposti al controllo, alla vigilanza e all’informazione nei luoghi di lavoro per abbattere l’arbitrarietà dei soggetti preposti alle interruzioni delle attività”.