Un corteo di cinquemila persone, con i rappresentanti di tutti i settori economici e produttivi della Sicilia. Da una parte le storie degli imprenditori, come quella del ristoratore messinese Bonaffini, con 70 dipendenti e una bolletta passata da 17 mila a 70 mila euro. Dall’altra l’impegno del presidente della Regione, Schifani, che annuncia: “L’attenzione resterà massima sia nei confronti delle imprese che dei singoli cittadini”. Denunce e rassicurazioni che si incrociano durante la manifestazione unitaria di oggi a Palermo contro il caro-bollette. Una giornata che lascia il segno e sottolinea il “quadro drammatico che mette in serio pericolo il futuro delle imprese e delle famiglie, con un’inflazione al 12 per cento”, come ha ricordato il presidente di Confesercenti Sicilia o il paradosso per cui “tutte le categorie economiche prese a riferimento pagano nella nostra isola, a parità di consumi e di potenza impegnata, una bolletta elettrica notevolmente più elevata, superiore del 27 per cento rispetto alle imprese spagnole e addirittura di quasi il 70 per cento rispetto a quelle francesi”, ha detto il presidente regionale di Confcommercio Sicilia, Gianluca Manenti.
Schifani: “Occorre maggiore autonomia energetica”
“La manifestazione è sintomo di un grandissimo malessere – ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani – e anche sul tema del caro-bollette, contemporaneamente alle iniziative del governo nazionale, non ci sottrarremo dal fare la nostra parte. Al momento stiamo studiando delle modalità di utilizzo di alcuni fondi su due fronti: il primo, un rimborso sugli aumenti percentuali delle tariffe energetiche e il secondo, l’incentivo al ricorso a impianti di nuova generazione che possano garantire risparmi grazie a sistemi più moderni e innovativi. Sulla lunga durata vogliamo puntare su una maggiore autonomia energetica”. Schifani ha incontrao a Palazzo d’Orleans una delegazione degli organizzatori della manifestazione, in presenza del ragioniere generale della Regione, Tozzo, del dirigente delle Attività produttive, Frittitta e del direttore dell’Irfis, Guagliano. Schifani ha fatto presente che “gli uffici stanno lavorando alla moratoria Irfis” e che “verrà sospeso il pagamento della quota capitale della rata in scadenza del mese di dicembre dei mutui”.
Cgil e Uil: “Politiche strutturali per lo sviluppo”
“Siamo oggi in piazza per rivendicare provvedimenti per affrontare l’emergenza ma anche politiche economiche strutturali per lo sviluppo”, hanno detto i segretari generali di Cgil e Uil Sicilia, Alfio Mannino e Luisella Lionti, ai margini del corteo. I rappresentanti dell’ampio cartello organizzatore dopo la manifestazione sono stati ricevuti anche dal prefetto. “Mettere un tetto ai costi di gas ed energia elettrica, intervenire sul cuneo fiscale per un maggiore potere d’acquisto di stipendi e pensioni”, le priorità indicate da Mannino e Lionti, che hanno proposto anche “investimenti sulle nuove filiere produttive” da finanziare con la “tassazione degli extra profitti” utilizzando poi anche “tutti i residui della vecchia programmazione, avviando immediatamente il confronto”.
Palermo, Confesercenti: “Situazione drammatica”
“A Palermo la situazione è drammatica”, ha detto Francesca Costa, presidente di Confesercenti Palermo e presidente regionale di Faib Confesercenti, che rappresenta i gestori di carburante. “Non passa giorno senza raccogliere le preoccupazioni dei nostri iscritti in tutte le categorie a cominciare dalle imprese ricettive, della ristorazione e del commercio”. Ma ad essere in sofferenza sono anche i gestori di carburanti. “Un comparto – aggiunge Costa – che seguo da vicino. Oltre al costo dell’energia, sui nostri bilanci pesa il costo del carburante. A fronte di un aumento di circa 80 centesimi al litro dall’inizio del 2021, tutti gli operatori hanno dovuto investire maggiore liquidità per gli acquisti a fronte di margini di guadagno che sono rimasti sempre gli stessi”. Il presidente di Confindustria Catania, Antonello Biriaco, ricorda come “l’aumento dei prezzi dell’energia, il caro materiali e l’inflazione sono la tempesta perfetta che rischia di mettere al tappeto il sistema produttivo. I rincari energetici costano alle nostre imprese il 13 per cento della produttività”.
Un documento unitario al presidente della Regione
La manifestazione è stata promossa e organizzata unitariamente da Ance Sicilia, Ascom Sicilia, Casartigiani Sicilia, Cia Sicilia, Cidec Sicilia, Claai Sicilia, Cna Sicilia, Confagricoltura Sicilia, Confartigianato Sicilia, Confcommercio Sicilia, Confcooperative Sicilia, Confesercenti Sicilia, Confindustria Sicilia, Copagri Sicilia, Legacoop Sicilia, Movimento Terra è Vita, Cgil Sicilia, Uil Sicilia, Associazione Unicoop e Adoc Sicilia. Le organizzazioni hanno consegnato al presidente della Regione e al prefetto di Palermo un documento in 15 punti con una serie di proposte da indirizzare subito al governo nazionale “al fine di scongiurare – hanno scritto – la chiusura di tante attività produttive e una deriva sociale che rischia di relegare nella povertà assoluta ampie fasce di popolazione”. Tra queste, l’incremento del credito d’imposta per il caro energia elettrica dal 30 per cento al 50 per cento, finanziamenti agevolati per le imprese, la riforma del mercato elettrico e del gas con l’obiettivo di favorire meccanismi più efficienti e meno onerosi nella formazione del prezzo, l’aumento del valore dei bonus energetici e l’allargamento della platea dei beneficiari, un credito d’imposta per tutto il 2022 e il primo semestre 2023 per l’acquisto del carburante agricolo.