Attendevano da aprile, pur essendo beneficiari sulla carta, l’erogazione dei 400 euro del “buono spesa” nazionale. E finalmente per 5570 famiglie catanesi è giunto il momento di ricevere il contributo. E buone notizie anche per le 96 famiglie assegnatarie degli alloggi nel cosiddetto “palazzo di cemento” a Librino. Secondo quanto dichiarato dall’amministrazione, la data di consegna: sarà l’11 gennaio. Per loro l’attesa è durata tre anni.
Buono spesa, ecco come funziona
Per quanto riguarda il buono spesa lo sblocco delle graduatorie, previsto dal decreto legge 154 del 2020 o “ristori ter”, è stato infatti possibile rimpinguare il fondo di 2 milioni e 559 mila euro, portando la platea di assegnatari totali a 12 mila 670 famiglie, su circa 16 mila domande totali. La comunicazione dell’avvenuta erogazione è avvenuta tramite sms al telefono indicato al momento della domanda da parte del beneficiario, mentre per usufruire del buono sarà sufficiente recarsi nei supermercati convenzionati muniti di codice fiscale. La graduatoria è naturalmente passata da una delibera di variazione bilancio in giunta municipale, presieduta nuovamente da pochi giorni da Salvo Pogliese, che ha raccolto ieri 23 dicembre la proposta di destinazione fondi rimodulata dalla Direzione Politiche Sociali. “L’oggettiva tempestività, con cui si è proceduto allo scorrimento della graduatoria e l’assegnazione del beneficio –hanno spiegato il sindaco Pogliese e l’assessore ai Servizi sociali Giuseppe Lombardo – è un segno tangibile della concreta vicinanza dell’Amministrazione Comunale verso quella parte di popolazione catanese che vive in condizione di disagio economico e fortemente provato dall’emergenza epidemiologica. Non si conoscono invece ancora i termini per l’assegnazione del “buono spesa” con fondi regionali, le cui domande, raccolte da agosto ad ottobre 2020, sono ancora in fase di istruttoria presso gli uffici dei Servizi sociali etnei.
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Palazzo di cemento, fine di anni d’attesa
La data del 11 gennaio per la consegna delle chiavi per gli appartamenti ristrutturati nell’ex palazzo di cemento a Librino, edificio di 17 piani ribattezzato “Torre Leone” in onore del progettista, è stata comunicata dal Sunia, il sindacato degli inquilini che ha supportato i rappresentanti degli assegnatari. L’annuncio è avvenuto in piazza Università, nel corso di un presidio spontaneo organizzato dai futuri inquilini. In quell’occasione Salvo Pogliese ha dato l’annuncio. “Sono felicissimo -ha detto il sindaco- perché finalmente concludiamo una vicenda lunga e complessa che contro il nostro auspicio ci ha fatto rinviare più volte questo momento. Nei giorni scorsi insieme all’assessore Trantino e al direttore dei lavori pubblici Marra, mi sono recato nel palazzo a verificare gli ultimi dettagli esecutivi per rendere fruibili gli appartamenti. La riqualificazione dell’immobile di 17 piani, che è frutto del finanziamento ex Gescal in cui l’immobile fu inserito su richiesta dall’Amministrazione Comunale nel 2011 per oltre nove milioni di euro e dei successivi interventi progettuali e di esecuzione, consente finalmente di trasformare lo stabile di Librino in un emblema positivo della Città, dopo che per molti anni ne ha rappresentato il simbolo del degrado e dell’illegalità.