Dopo l’ultimo incidente mortale avvenuto ieri nella zona industriale di Catania, la Cisl etnea lunedì, 1 agosto, sarà in strada con la campagna “Presidiamo la sicurezza” che si svolgerà in contemporanea in tutte le province siciliane. A Catania, dalle 10 alle 12, la manifestazione avrà luogo davanti alla sede della Prefettura. “Catania piange un’altra vittima sul lavoro. Un’altra vita spezzata sul lavoro che dovrebbe costituire il futuro di ogni persona. Solidarietà, dolore e rabbia non bastano più. Occorre rimettere al centro il tema della sicurezza nei cantieri, nelle fabbriche, negli uffici, anche nelle strutture pubbliche”, ha dichiarato Maurizio Attanasio, segretario generale della Cisl di Catania, che lunedi, assieme alla segretaria regionale Rosanna La Placa, guiderà una delegazione di lavoratrici e lavoratori che consegnerà una lettera alla Prefettura con le proposte della Cisl. La mobilitazione della Cisl siciliana, che sui social sarà caratterizzata dall’hashtag #presidiamolasicurezza, punta a individuare strategie condivise per presidiare con carattere permanente la lotta agli infortuni mortali e gravi, alle malattie professionali in preoccupante crescita in Sicilia.
Le istituzioni prendano provvedimenti seri
Rabbia e cordoglio anche da parte delle altre organizzazioni sindacali: “Quanti lavoratori devono ancora morire sul posto di lavoro affinché le istituzioni prendano provvedimenti seri per fermare questa mattanza?”, ha detto il segretario territoriale di Ugl, Giovanni Musumeci, ricordando che proprio un mese fa si era verificato l’ultimo dramma, quello di Paternò, in cui un edile ha perso la vita cadendo da un montacarichi, il terzo decesso in sette mesi. La Cgil si stringe al dolore dei familiari dell’operaio scomparso e il segretario generale catanese, Carmelo De Caudo, evidenzia come il sindacato investa “moltissimo tempo ed energia per informare i lavoratori dei loro diritti e le imprese dei loro doveri, ma tutto questo potrebbe rivelarsi inutile, o quasi, se la svolta vera non arriverà dalle istituzioni. Queste morti non possono pesare sulla coscienza della politica, sulla coscienza di tutti. È una strage alla quale dobbiamo mettere la parola fine”.