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Cgil Sicilia: “Nell’Isola due milioni di famiglie in povertà, subito una legge”

Il segretario confederale regionale, Francesco Lucchesi, chiede una norma diversa da quella presentata dal Governo Musumeci, che sarebbe "caritatevole e non costruttiva"

“Povertà educativa, disagio sociale, disoccupazione e lavoro povero sono fenomeni che vanno a braccetto. Una vera ripresa potrà esserci dunque solo agendo su più fronti: su quello delle misure per lo sviluppo, su quello della valorizzazione del lavoro e su quello degli investimenti per rafforzare il sistema dell’istruzione”. Lo sostiene la Cgil Sicilia. Il segretario confederale regionale, Francesco Lucchesi, aprendo a Catania un dibattito del sindacato su “Lavoro e istruzione”, ha lanciato la proposta della costituzione di “un cartello di soggetti a vario titolo impegnati nel sociale per fare un fronte comune per la lotta alla povertà con primo obiettivo una legge regionale diversa da quella presentata dalla giunta siciliana che è improntata su una visione caritatevole e non costruttiva”.

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I numeri della regione

In Sicilia oggi il dieci per cento dei due milioni di famiglie vive in stato di povertà e il lavoro è spesso lavoro povero e sfruttato come dimostrano i dati del lavoro nero in settori come l’agricoltura (35 per cento) o l’edilizia (25 per cento). In coincidenza con il secondo giorno della riunione interministeriale su lavoro e istruzione, che si tiene nella città siciliana nell’ambito del G20, il dibattito promosso dalla Cgil – con il coinvolgimento di dirigenti scolastici, studenti, dell’Arci e di docenti universitari – ha affrontato le problematiche di scuola e università, aggravati dalla pandemia. Accendendo i riflettori su una regione che registra un tasso di abbandono scolastico del 22,4 per cento con punte del 25 per cento a Catania, con solo l’8,2 per cento degli edifici scolastici dotati di mense (in Toscana il 60 per cento), percorsi formativi come gli Ifp abbandonati da un terzo dei partecipanti e  una percentuale di laureati di appena il 21 per cento (27 per cento in Italia, 31 per cento al Nord).

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“Combattere la povertà educativa”

“A Catania il 70 per cento degli istituti non è in condizioni di sicurezza antisismica”, ha detto il segretario generale della Camera del lavoro cittadina, Carmelo De Caudo, “né possiede locali adeguati a ridurre il numero degli alunni per classe. Per questo continueremo a sostenere l’esigenza di aumentare gli organici delle scuole e di rendere sicuri gli edifici, sia in termini di distanziamento che strutturali”. Per la Cgil “la povertà educativa è la base di una società e di un modello economico-sociale fragili il cui connotato principale è il lavoro povero e la conseguenza più frequente lo sfruttamento”, ha detto Lucchesi. Per contrastarla, “non basta l’elenco delle buone intenzioni, come quello sciorinato a Catania dal ministro dell’istruzione, ma servono atti concreti cioè grandi investimenti per l’edilizia scolastica e le nuove tecnologie e l’ampliamento degli organici”.

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“Next generation non sia solo un titolo”

Giuseppe Massafra, segretario confederale della Cgil nazionale ha sottolineato che “un nuovo modello di sviluppo non si costruisce solo guardando alla produttività. Un nuovo paradigma”, ha detto, “non può prescindere da un investimento sistematico su un’occupazione di qualità, su inclusività e crescita delle competenze. Sono questi i temi nella discussione del G20”, ha rilevato, “ma questi sono i temi che noi vogliamo caratterizzino la direzione del nuovo modello di sviluppo. Il contrasto alla dispersione, alla povertà educativa, l’investimento sull’apprendimento lungo tutto il corso della vita”, ha detto Massafra, “rappresentano i veri indicatori dello sviluppo e li dobbiamo considerare le priorità del nuovo piano di ripresa affinché Next generation non resti solo un titolo”. 

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Redazione
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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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