“Non guardie o milizie, ma volontari che possano dare una mano”, chiarisce il ministro Francesco Boccia. Gli assistenti civici dovrebbero aiutare i sindaci a fare rispettare le regole di convivenza decise dal governo per gestire la fase due. Sugli assistenti civici, ha spiegato ancora Boccia in una nota, “c’è una richiesta dell’Anci di potersi avvalere, per tutta la durata dell’emergenza sanitaria, di soggetti chiamati ad espletare, gratuitamente, prestazioni di volontariato”.
Chi sono gli assistenti civici
Gli assistenti civici saranno 60 mila. Dovrebbero essere presenti nei parchi, nelle spiagge libere, nelle zone della movida e in tutti quei luoghi con maggiore rischio assembramenti. Potranno essere utilizzati anche per potenziare l’assistenza alle categorie più fragili, dagli anziani ai bambini. Tutti gli assistenti civici saranno volontari. Non riceveranno quindi nessun compenso. Stando alle informazioni, ancora non ufficiali, saranno attivi fino a 16 ore alla settimana, distribuite in tre giorni, e riceveranno un’assicurazione per infortuni o incidenti. Saranno in servizio fino al 31 luglio. Dovranno essere riconoscibili e quindi indosseranno una divisa e non avranno alcun potere di polizia: non potranno quindi fare multe o richiami, ma dovranno limitarsi a ricordare le regole a chi non le rispetta.
Come saranno reclutati
A breve sarà pubblicato un bando, ancora in fase di studio. Il dibattito infatti è ancora acceso, sia all’interno della maggioranza che dell’opposizione. La delibera su questa nuova figura non dovrebbe più essere emessa dalla Protezione Civile, come si era detto in un primo momento, ma direttamente dal ministero del Lavoro. Il bando sarà rivolto a pensionati, inoccupati, lavoratori in cassa integrazione o persone che ricevono il reddito di cittadinanza o altre forme di sostegno al reddito.