La Regione ha annunciato di aver concluso l’esame delle domande di cassa integrazione in deroga, fornendo un totale di oltre 43 mila pratiche ricevute. Ma per l’associazione dei Consulenti del lavoro (Ancl) di Catania “la notizia appresa dagli organi di stampa, con notevole sorpresa, non corrisponde al vero”. Lo afferma Guido Sciacca presidente il presidente dell’Ancl etnea, in rappresentanza “di oltre cento colleghi della provincia che assistono il quaranta per cento delle aziende”. E le pratiche totali sarebbero almeno 48 mila.
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“Sul portale Silav un terzo delle domande non lavorate”
I dati della Regione sono stati già smentiti da Inps, che riportava, poche ore dall’annuncio dell’assessore regionale al Lavoro Scavone, mille e 400 pratiche in meno ricevute, per un totale di almeno 13 mila e 500 ancora da ricevere sul totale annunciato. Sciacca porta a riprova anche i dati del Silav, la piattaforma regionale utilizzata per la trasmissione delle domande. “I consulenti e le aziende possono, ancora adesso verificare – continua Sciacca – che molte pratiche non siano ancora state lavorate. Non una o due, ma di un terzo abbondante di quelle 48 mila in carico al Dipartimento regionale”, afferma. Pratiche che risultano ancora “da istruire, il che significa, nella migliore delle ipotesi, che sono state solo visionate. E il dubbio è che molte delle pratiche che risulterebbero approvate dalla Regione Siciliana giacciono ancora da inviare all’Inps”, afferma Sciacca.
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A rischio anche la proroga automatica Inps
Un ritardo nell’invio che, come sottolineato anche dal presidente regionale di Ancl Gaspare Patinella, non porta solo al mancato saldo di quanto spettante ai lavoratori per i mesi di marzo e aprile, ma anche a un possibile problema di inserimento nell’elenco dei beneficiari a partire dal mese di maggio. “È utile ricordare – prosegue Sciacca -, che il decreto Rilancio ha previsto la possibilità di prorogare la Cassa Integrazione affidando all’Inps la gestione delle domande. Ma è altrettanto chiaro che se l’Inps non riceve, dalle Regioni, lo sta bene per la prima tranche di competenza è impossibile che l’ente previdenziale nazionale possa autorizzare la proroga”.
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Dalla Regione “un lungo elenco di figuracce”
Nella situazione di crisi economica attuale, tutto questo per il consulenti etnei “è inaccettabile”. Si tratterebbe infatti, da parte della Regione “di diffusione di notizie che giocano sulle aspettative e le speranze dei lavoratori siciliani è vergognoso, ma, ahimè – continua Sciacca – non sorprende. Si incanala perfettamente nella lunga serie di figuracce che hanno contraddistinto la cassa integrazione in Sicilia ai tempi del Coronavirus: dapprima la lentezza con cui si è aperto il canale per presentare le domande, poi le faq che escono 15 giorni dopo l’apertura dei termini, poi il software della Regione che non dialoga con quello dell’Inps e da ultimo questo spot, pro domo sua, con cui si annuncia che le pratiche sono state tutte evase”. E in ballo ci sono secondo Sciacca “la vita economica di aziende, dipendenti e famiglie si potrebbe osare un’interpretazione ridicola, ma tutto questo è, purtroppo, offensivo anche per i consulenti del lavoro che io rappresento, e che si stanno impegnando da mesi senza una guida e un indirizzo degno di questo nome da parte della Regione Siciliana” – conclude Guido Sciacca, presidente Ancl Catania.