Consumo di suolo, allarme in Sicilia: si costruisce ovunque. Il record ad Aidone
Sul consumo di suolo è allarme in Sicilia. L’Isola continua asacrificare terreni naturaliper far posto alcementodei nuovi fabbricati. Nel 2022 la Sicilia è stata la sesta regione d’Italia con altri608 ettaridi suolo consumato. L’anno scorso erano stati437 gli ettariche in gergo si definiscono “artificializzati” (era la settima regione d’Italia). L’anno prima erano stati 400. I numeri vengono dall’ultimo rapporto dell’Istituto superiore per la protezione dell’Ambiente (Ispra)e in Sicilia dal 2016 hanno una crescitaquasi costante. Oggi il totale è di168 mila ettariconsumati su 2,5 milioni di superficie dell’Isola. A consumare di più in assoluto quest’anno,Aidone(41 ettari),Augusta(25) eCatania(24).Isola delle femmine,Gravina di CataniaeVillabate, sono invece le prime tre città dell’Isola per consumo di suolo in proporzione alla superficie del territorio comunale. Leggi anche –Cemento al posto del verde: la Sicilia consuma ogni anno sempre più suolo Edifici,strade, parcheggi, serre, discariche, depositi,infrastrutturedi ogni tipo pubbliche e private e persino gliimpianti fotovoltaicimodificano le caratteristiche del suolo. Il cemento rendeimpermeabilii terreni, ostacola ildeflusso delle acquepiovane, espone a nuovirischi idrogeologicicome frane, inondazioni, alluvioni. Il suolo è sottoposto anche a undegrado biologico: si limita la produttività agricola, si minaccia labiodiversità, si causa l’innalzamento delletemperature. Secondo i datiIspra, in 15 regioni il suolo consumato stimato al 2022 supera il cinque per cento, con i valori percentuali più elevati inLombardia(12,16 per cento),Veneto(11,88 per cento) eCampania(10,52 per cento). La Lombardia detiene il primato anche in termini assoluti, con oltre290 mila ettaridi territorioartificializzati, il 13,5 per cento d’Italia. Gli incrementi maggiori, in termini di consumo di suolo netto avvenuto nell’ultimo anno, riguardanoLombardia(con 908 ettari in più),Veneto(+739 ettari),Puglia(+718 ettari),Emilia-Romagna(+635),Piemonte(+617). Leggi anche –Isole minori: le siciliane Egadi, Eolie e Pelagie sono le più green d’Italia Consumare suolo può avere effetti più gravi in aree a pericolosità idraulica (esondazione dei fiumi), idrogeologica (frane e smottamenti) e sismica. La Liguria, ad esempio, è la regione che consuma suolo per la maggior parte (tra il 23 e il 33 per cento) in aree a pericolosità idraulica. Superiori il nove per cento Trentino-Alto Adige, Veneto, Liguria, Emilia-Romagna, Toscana, Marche, Lazio, Abruzzo, Campania e anche Sicilia. La Regione con più suolo artificializzato in aree a rischio frana è l’Emilia-Romagna: valore assoluto 917,6 ettari. Le aree a pericolosità sismica alta risultano consumate per quasi l’otto per cento della loro estensione, con un massimo in Lombardia (13,5 per cento), Veneto (12,3 per cento) e Campania (10,7 per cento), mentre il valore scende al 4,6 per cento nella fascia a pericolosità molto alta, con punte in Campania, Calabria e Sicilia (rispettivamente con sette per cento, 5,9 per cento e 5,8 per cento di suolo consumato). Il tre per cento del consumo nazionale di suolo si verifica in aree a pericolosità sismica molto alta. Sono quasi tutte concentrate in Campania, Sicilia e Calabria. Leggi anche –Sicilia, le tragedie non bastano: “consumati” 98 ettari in aree alluvionali Ispra pone inoltre in primo piano il concetto di “isola di calore urbana“. Si tratta di un “fenomeno fortemente connesso con ladensitàe la configurazione spaziale delle aree urbane”. Letemperature al suolosono generalmente piùelevatedove la densità di suolo consumato èmaggioree c’è menovegetazione. Per esempio nelle aree urbanecompatte. Dai rilievi satellitari tra il 2017 e il 2022, “la temperatura nelle aree urbane risultapiù altadi quella delle aree rurali nel Nord e nel Centro”. Il fenomeno cambia “in alcune aree diPuglia e Sicilia, dove la temperatura nei mesi estivi è influenzata dalle particolari condizioniclimatichee dalla presenza divaste aree agricolecon scarsa copertura vegetazionale nelle zone rurali”. Gli alberi normalmente mitigano le temperature, con una capacità che però diminuisceall’aumentaredella densità delcostruito.