Contrade dell’Etna, il bilancio dell’edizione 2024: oltre 7000 presenze

Contrade dell’Etna, il bilancio dell’edizione 2024: oltre 7000 presenze

Si chiude il sipario sullaXV edizione di Contrade dell’Etna, lapiù grande manifestazione dedicata ai vini del vulcano. Più ricca che mai di contributi, presenze e prestigio internazionale. Più di7000 presenze,120 i giornalistiaccreditati fra italiani e wine writer provenienti da varie parti del mondo, circa90 le cantinepartecipanti, oltre600  etichette.La rassegna, organizzata dallasocietà Crew, che celebra la cultura del vino sull’Etna, si è svoltadall’11 al 13 maggio. Ancora una volta il palcoscenico ideale è stato quello del Picciolo Etna Golf  Resort a Rovittello, Castiglione di Sicilia, in provincia di Catania. Leggi anche –“Contrade dell’Etna”, dal 11 al 13 maggio 2024 l’edizione numero quindici Tre giorni fra conferenze, talk show, masterclass e banchi d’assaggio. Al centro il vulcano e i suoi  vini con le diverse e peculiari caratteristiche organolettiche che rendono uniche e pregiate le  bottiglie provenienti da questo territorio. Più che soddisfatti gli organizzatori della società Crew,Raffaella Schirò, Massimo Nicotra e  Sergio Cimmino: “Un tour de force – dicono – che anno dopo anno ci vede sempre più felici dei  risultati. Tanti i riscontri ricevuti, il nostro impegno è quello di potenziare e migliorare sempre più  la rassegna”. La tre giorni è iniziata con la conferenza diPaolo Corazzon di 3BMeteosulle cause e le  conseguenze sulla salute dell’uomo, degli animali e sull’agricoltura delcambiamento climatico. “Quello che sta succedendo in Sicilia – ha detto Corazzon – fa parte di un fenomeno molto più  ampio. La Terra si sta scaldando sempre più velocemente. L’innalzamento è talmente rapido da  essere rilevato mensilmente e non annualmente. E’ vero che anche in passato si erano registrate alte  temperature, ma l’aumento era lento e progressivo, mai così veloce come negli ultimi anni”. A  dialogare con il metereologo e con gli altri ospiti nella mattinata di apertura di Contrade è stato il  giornalistaFabrizio Carrera, direttore di Cronache di Gusto. Conclusa la conferenza tecnico scientifica sul clima, Contrade dell’Etna ha ospitatoElvira Amata,  assessore al Turismo della Regione Siciliana. Al centro dell’intervento le potenzialità offerte  dall’enoturismo in Sicilia: “Non più turismo di nicchia– ha detto – ma dalle ampie prospettive. E’  cambiato il modo di viaggiare e sempre di più il cibo e il vino che caratterizzano il territorio, fanno  parte dell’offerta culturale, insieme alle bellezze artistiche e paesaggistiche. Il nostro obiettivo è  anticipare la domanda. Il mondo del vino traina il flusso turistico, tanto da aver raggiunto un 58 per  cento nel 2023”. La prima giornata è proseguita con il saluto e il conferimento ufficiale del titolo di“madrina” di  Contrade dell’Etna 2024 aStevie Kim(quil’intervista). Lo scorso anno il titolo di “padrino” della manifestazione  era andato allochef tristellato Heinz Beck. Stevie Kim, coreana, cresciuta a New York, da  trent’anni residente a Verona. Con il suo Italian Wine Podcast, nato nel 2017 racconta le mille  sfaccettature del vino italiano. Con la Vinitaly International Academy, la scuola di formazione da  lei fondata nel 2014, prepara il pubblico internazionale di operatori del settore. “Mi sono innamorata – ha detto Kim – di questo territorio, non solo del vino. Ho conosciuto persone genuine,  la gente delle contrade. Hanno la missione di valorizzare l’Etna”.Protagonisti del pomeriggio sono stati i vini dell’Etna, al centro delle quattro masterclass, riservate  ai media specializzati e internazionali, condotte daFederico Latteri, giornalista di Cronache di  Gusto, wine writer ed esperto di vini;Cristina Mercuri, wine educator e presenter, ceo e founder  di Mercuri Wine Club;Pietro Russo, primo enologo d’Italia ad aver conquistato il prestigioso titolo  conferito dall’Institute of Masters of Wine. Il secondo e il terzo giorno, dedicati ai banchi d’assaggio, con la presentazione deivini “en  Primeur”alla stampa qualificata e agli addetti ai lavori, e poi al pubblico e agli operatori  commerciali, enoteche, ho.re.ca, importatori, grossisti e agenti, hanno rappresentato ancora una  volta la festa del vino, così come la inteseAndrea Franchetti, suo fondatore.  Fra gioia e convivialità, produttori e pubblico hanno replicato per il quindicesimo anno il piacere di  ritrovarsi. I vignaioli che in passato si riunivano nelle cantine private per degustare e confrontarsi  sulle annate, hanno tenuto il passo con la continua escalation del mondo del vino, con l’asticella  sempre più alta delle attese relative alla qualità. Così i produttori locali nel rituale dell’”en  Primeur”, importato direttamente dallastorica tradizione di Bordeaux, presentano i loro vini non  ancora in commercio. Franchetti, proprietario dell’azienda etnea Passopisciaro e della toscana  Tenuta di Trinoro, coinvolse agli esordi i primi pochi produttori. Un’idea semplice e geniale che  rinnovò l’energia del territorio etneo già impregnato dalla tradizione secolare. Ogni Contrada,  presente sulle pendici del vulcano, è caratterizzata da proprietà e peculiarità uniche e inimitabili,  determinate dalle differenti composizioni del terreno. L’appuntamento è al prossimo anno, per una nuova ricchissima XVI edizione.