Cresce il numero di coloro che vogliono comprare casa. I dati Fimaa

Gli italiani riprendono a pianificare l’acquisto della casa. Il numero delle persone interessate a comprare un’abitazione nel giro di un annocresce del 13,8 per cento, spinte sia dall’andamento del mercato delle locazioni, che dal minor costo del tasso di interesse sui mutui. È quanto emerge dall’ultimo aggiornamento dell’Indagine sul Mercato Immobiliare Residenzialeeffettuato dall’UfficioFimaa-Confcommercio. Una serie di fattori, ripresi anche dall’Istatnel report di gennaio sullaFiducia di Consumatori e Imprese, confermano, in particolare, che ladiminuzione dei tassi di interesse sui mutuirestituiscano linfa alla fiducia dei consumatori. Per quanto riguarda le vendite, gli associati Fimaa ribadiscono che ilmercatonel corso del2023 ha attraversato una fase di transizione, ma il sentiment sull’ultimo quadrimestre mette in luce un miglioramento. I dati forniti dall’Agenzia delle Entrateinfatti evidenziano che nei primi nove mesi dell’anno le vendite sono calate dell’11,8 per cento ma, stando alle rilevazioni degli associati Fimaa, il divario nell’arco dell’intero anno si ridurrà al 10,6 per cento. Iprezzi della abitazioniin generale registranoun aumento dell’1,8 per cento, grazie soprattutto alla spinta delle abitazioni nuove (che a ottobre 2023, secondo l’Istat, hanno registrato un +8 per cento). “Questo dato – commenta Santino Taverna, Presidente Fimaa Italia – dimostra chechi cerca casa presta sempre più attenzione a unità immobiliari efficientate energeticamenteper un risparmio sui costi di gestione. L’elaborazione dall’Ufficio Fimaa-Confcommercio su dati Istat dimostra che dal 2010 le abitazioni nuove hanno accresciuto il loro valore del 22,6 per cento al lordo dell’inflazione. Nonostante il forte aumento della domanda, tuttavia, risulta dimezzata la percentuale delle case nuove vendute rispetto al totale, peruna carenza di offerta(17,7 per cento nel 2023 contro il 34,8 per cento del 2010)”. Tra i fattori che trainano il mercato ci sono icanoni di locazione altie la forte richiesta di abitazioni in locazione che spingono molti piccoli e medi investitori apuntare sull’acquisto di abitazioni da mettere a reddito (58,4 per cento). I grandi investitori cercano invece immobili da mettere a reddito nelle prime location urbane o turistiche (6 per cento). Il 22,9 per cento degli associati Fimaa ritiene determinante l’alto tasso di inflazione, mentre il 6 per cento degli intervistati ritiene che un eventuale calo dei tassi bancari determinerà un aumento di transazioni. A frenare gli scambi, invece, ci sono glialti costi di ristrutturazione (44,7 per cento), il timore per la congiuntura economica, i tassi dei mutui e l’occupazione (36,1 per cento). Il 17,6 per cento degli agenti associati a Fimaa ritiene che il mercato sia penalizzato dal quadro normativo e fiscale, come laclassificazione energeticae la tassazione sulle plus-valenze per gli immobili che hanno usufruito del Superbonus al 110 per cento. Per quanto riguarda leattese sulla prima parte del 2024, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,2 per cento) ritiene cheil numero di transazioni calerà. La percentuale comunque si riduce in maniera sensibile rispetto alla rilevazione precedente (era al 61,5 per cento), mentre crescono sia le aspettative di stabilità (38,7 per cento) e sia quelle di un aumento (16 per cento). La maggior parte degli associati (65,1 per cento) ritiene inoltre che i prezzi non subiranno particolari variazioni. Il 19,5 per cento prevede un calo, il 15,3 per cento un aumento. Inoltre, circa la metà degli agenti Fimaa (il 45,1 per cento) ritiene che la domanda di abitazioni si manterrà stabile, il 27 per cento confida in un miglioramento. Pressoché identica, tuttavia, la percentuale di chi si attende un peggioramento. Per quanto concerne l’offerta di immobili, invece, la maggioranza assoluta degli agenti (57,7 per cento) ritiene cheil livello rimarrà stabile, il resto si divide equamente tra quanti confidano in un aumento e quanti temono una diminuzione. Il mercato dellelocazioni invece registra un aumento dei canoni del 5 per cento, con i contratti transitori che beneficiano dell’aumento maggiore (6,7 per cento), mentre quelli concordati crescono del 2,4 per cento. Il canone medio, secondo le elaborazioni dell’ufficio studi FIMAA Italia su dati dell’Agenzia delle Entrate, è di532 Euro mensili. I proprietari degli immobili preferiscono i contratti di lunga durata (49 per cento) o convenzionati (27,4 per cento), le percentuali si riducono notevolmente per chi opta per un contratto transitorio (19,1 per cento), o per le locazioni agli studenti (4,4 per cento). “Gli agenti Fimaa, inoltre – commenta Andrea Oliva, Coordinatore Uffici Studi Fimaa – ritengono che per i mesi a venire il mercato delle locazioni sarà caratterizzato da un forte mismatch. Praticamente due associati su tre (per l’esattezza il 62,4 per cento)ritengono che la domanda di immobili in affitto crescerà nei mesi a venire, probabilmente a causa della difficoltà di accedere a un mutuo e agli alti tassi d’interesse. Il 34,2 per cento ritiene invece che la domanda si manterrà stabile. Il 3,3 per cento ipotizza un calo. Sul lato dell’offerta di immobili, quasi la metà degli associati (43,9 per cento) teme che la disponibilità si ridurrà ulteriormente. Il 48,8 per cento ritiene che si manterrà stabile, appena il 7,3 per cento parla di un aumento.Per quanto riguarda i canoni, infine, il 58 per cento ritiene che ci saranno ulteriori aumenti, il 37,1 per cento che rimarranno stabili, meno del 4,9 per cento ipotizza un rilassamento” conclude Andrea Oliva.