Non solo Montalbano. Da anni il commissario più famoso della tv è una delle bandiere siciliane nel mondo, attraendo turisti dall’Italia e dall’estero. Il “cineturismo”, però, va ben oltre. E può rappresentare un asset per rialzarsi dopo la pandemia, come spiega a FocuSicilia Nicola Tarantino, dirigente della Sicilia film commission, l’ufficio regionale che si occupa di promuovere l’isola attraverso il grande e il piccolo schermo. Tre milioni e 400 mila euro messi a bando nel 2021, oltre 171 progetti presentati e in corso di valutazione. Numeri che incidono sull’economia reale della Sicilia, spiega Tarantino. Alcuni dati sono molto significativi. “Per esempio dopo la realizzazione della serie televisiva ‘Màkari’, che la commissione ha supportato, le prenotazioni nella località trapanese sono salite del 400 per cento”. Forti ricadute economiche sul territorio, dunque, che la commissione intende stimolare.
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Cos’è la Sicilia film commission
Le “Film commission” esistono in tutte le regioni italiane e sono previste dalla legge nazionale sul cinema del 2016. Tra i loro scopi, la promozione della filiera cinematografica sul territorio e l’assistenza amministrativa e logistica alle case di produzione che arrivano da fuori. La commissione non si occupa soltanto di film, precisa Tarantino, “ma di qualunque prodotto audiovisivo capace di promuovere l’isola, anche un semplice spot televisivo”. Il “cineturismo”, continua il dirigente, è ormai una prassi in tutta Italia. “Si sostengono film, documentari e altre produzioni, per far sì che i luoghi siano conosciuti da quanti più cittadini possibile, italiani e stranieri, invogliandoli a venire di persona”. Un esempio è proprio la “casa di Montalbano” a Punta Secca, frazione di Santa Croce Camerina, divenuta una delle mete più gettonate del ragusano grazie alla serie televisiva.
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La gestione dei fondi
Tv e cinema come attrattore turistico, dunque. Per questo, da qualche anno, la Sicilia film commission è stata “spostata” dall’assessorato ai Beni Culturali a quello al Turismo, sport e spettacolo, oggi guidato dall’assessore Manlio Messina. L’organizzazione delle risorse risente ancora della vecchia impostazione “culturale”, ammette Tarantino. “I fondi che utilizzeremo quest’anno sono la coda di un vecchio accordo con la Regione e il ministero dei Beni culturali”. Con il bando 2021, prosegue il dirigente, si è cercato di sposare un’ottica più commerciale e turistica, senza perdere di vista il taglio artistico. “Nella griglia di valutazione dei progetti sono state inserite premialità per le produzioni che, oltre a garantire il livello culturale, abbiano un’elevata capacità di promozione del territorio”.
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L’impatto sul territorio
Un altro cambiamento riguarderà nel futuro la distribuzione delle risorse. “Cercheremo di sganciarci dal bando unico annuale, andando verso un bando ‘a sportello’ per cui i progetti possano essere presentati e valutati tutto l’anno, senza una scadenza”. Nell’attesa, la Sicilia film commission si doterà di uno strumento per valutare l’impatto economico delle produzioni sul territorio. “Questi finanziamenti sono a tutti gli effetti degli aiuti di Stato, e come tali vanno considerati”, sottolinea Tarantino. I risultati del lavoro degli ultimi anni, aggiunge, iniziano a vedersi. “Il settore audiovisivo si è molto sviluppato, al punto che tante produzioni trovano qui le maestranze, senza bisogno di doverle portare con sé da fuori”. Un beneficio per chi deve girare in Sicilia, ma soprattutto per il territorio.
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La strategia per il dopo-Covid
Certo, all’indomani della pandemia sono tante le macerie, specialmente nel settore turismo. I dati forniti da Confartigianato dicono che nel 2020 l’isola ha perso otto milioni di presenze, con oltre il 50 per cento di visitatori in meno rispetto al 2019. Numeri che impongono una precisa strategia da parte della Regione, di cui la Sicilia film commission vuol fare parte. L’assessorato sta agendo su diversi fronti, spiega Tarantino, e anche la commissione scommette sulla varietà degli investimenti. “Stiamo cercando di diversificare sempre più le opere finanziate dai nostri bandi, sia per quanto riguarda le piattaforme – cinema, televisione, internet – sia per le fasce di pubblico, che possono diventare potenziali acquirenti di pacchetti turistici”.
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Dalla Sicilia a Cannes
Tra le iniziative presentate di recente, in una cornice prestigiosa come quella del Festival di Cannes, c’è il progetto fotografico “Sicily, women and cinema”, che intende rinnovare l’immagine della donna siciliana veicolata dal cinema. L’iniziativa è stata illustrata nella città francese dall’assessore Messina e dallo stesso Tarantino. “Il progetto prevede il coinvolgimento di Moja, fotografo di moda e di star del cinema, che verrà in Sicilia per reinterpretare i personaggi femminili di alcuni film di culto girati in Sicilia”. L’idea è quella di “attualizzare” le donne del cinema siciliano, abbattendo alcuni stereotipi presenti nei film, da “Il gattopardo” di Visconti a “L’avventura” di Antonioni, da “Maléna” di Tornatore, a “Stromboli” di Rossellini. Il risultato sarà una mostra che verrà inaugurata proprio a Cannes nel 2022.
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Conservare il patrimonio filmico
Non solo investimenti sul futuro ma anche conservazione del passato. In occasione dell’ultimo Taormina film fest, la commissione ha finanziato la digitalizzazione del film “Lo schermo a tre punte” di Giuseppe Tornatore, che esisteva soltanto in 35 millimetri. In genere, precisa Tarantino, queste operazioni di restauro vengono fatte direttamente dai produttori. In questa occasione, essendo difficile recuperare la copia originale del film – risalente ai primi anni Novanta – la Film commission ha provveduto a restaurare quella personale del regista. Il contributo al festival del cinema di Taormina non si è fermato qui. “Abbiamo presentato anche una mini rassegna, ancora una volta sul tema delle donne e della loro condizione nella Sicilia di oggi”.
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Le prospettive per il futuro
Per quanto riguarda il futuro, Tarantino è ottimista. “Il modo di fruire gli audiovisivi sta cambiando, il Covid ha rappresentato una spinta decisiva”. La pandemia, prosegue, ha imposto ai produttori di ripensare l’approccio di mercato, a partire dalle piattaforme di distribuzione, sempre più digitali. Un mondo nuovo, di cui la Sicilia può essere ancora protagonista. Per il dirigente bisogna sfruttare “la sua vocazione di palcoscenico naturale”, e il clima che consente “periodi di riprese più lunghi rispetto ad altre regioni”. Per il futuro ci sono “buone possibilità di sviluppo”, da accompagnare con “forti azioni di supporto, non ultimo quello economico, per incentivare i produttori a venire in Sicilia”.