L’effetto bonus in edilizia si fa sentire forte anche in Sicilia, dove cresce in modo significativo il numero di imprese attive nel settore. Malgrado il Covid, ristrutturazioni e Superbonus 110 per cento negli ultimi due anni hanno sostenuto la crescita in tutta Italia. Il dato emerge dall’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio. L’indagine dimostra che tra il 2019 e il 2021 (dato aggiornato al mese di settembre), il settore edile è stato il secondo per tasso di crescita a livello nazionale, con un saldo positivo di oltre 29 mila aziende e un aumento del 3,5 per cento. Meglio ha fatto solo il settore dei servizi alle alle imprese e ai cittadini, che ha fatto registrate un incremento di 83 mila aziende e una percentuale positiva pari al 4,2 per cento.
Oltre 51 mila aziende edili
Nel settore dell’edilizia la Sicilia si colloca ai primi posti. Dal settembre 2019 al settembre 2021 le imprese sono cresciute di 2.611 unità fino a raggiungere il numero di registrazioni a 51.727 totali, con un aumento percentuale del 5,31. Numeri che valgono il terzo posto in Italia per variazione percentuale, dopo Campania (6,96) e Lazio (5,79). Quarto posto invece per quanto riguarda i numeri assoluti, sempre dietro Lazio ( più 5.103 imprese), Campania (più 4.907) e Lombardia (4.493). Complessivamente, si sottolinea nel report, la crescita è dovuta agli incentivi governativi e si manifesta con una variazione delle forme societarie. L’aumento più forte, (20.504 nuove imprese pari a circa il 70 per cento, è dovuto a società di capitali. In incremento anche le ditte individuali (più 12.969 unità). In calo invece le società di persone (meno 4.174) e le cooperative (meno 163).
Crescita in Italia
Dal punto di vista generale, la crescita del trimestre luglio-settembre 2021 fa registrare un aumento dello 0,36 per cento a fronte dello 0,23 dello stesso trimestre del 2019. “Un miglioramento – riporta la nota – che si riscontra per tutte le macro aree geografiche del paese. A livello di regioni, solo in quattro (Trentino Alto-Adige, Umbria, Molise e Basilicata) non riescono a far meglio di due anni fa, con Lazio e Campania (rispettivamente più 0,49 e più 0,46 per cento) a fare da battistrada a tutte le altre”.
I settori più dinamici
Tra i vari settori, a spiccare per vivacità nel trimestre è stato quello delle attività professionali, tecniche e scientifiche (più 1,16% corrispondente ad un saldo positivo di 2.649 imprese). Tendenza alla crescita anche per anche attività artistiche, sportive e di intrattenimento, cresciute in estate dell’1,02 per cento (819 unità). Istruzione (più 0,95 per cento), attività finanziarie e assicurative (più 0,89) e servizi alle imprese (più 0,85) gli altri settori in evidenza per dinamismo. In termini assoluti, dopo le costruzioni (6.196 imprese in più nel trimestre) troviamo le attività di alloggio e ristorazione ( più 3.141), il commercio (più 2.923) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (più 2.649).
La classifica delle province siciliane
A livello provinciale, in Sicilia spicca l’incremento del numero di imprese di Caltanissetta: nel trimestre luglio-settembre 2021 tra nuove iscrizioni (251) e cessazioni (131) ha fatto registrare un tasso di crescita pari al più 0,47 per cento. Al secondo posto Ragusa con più 0,43 per cento. Con numeri più significativi, segue Catania: 1.262 iscrizioni, 820 cessazioni con un saldo positivo di 442 unità e un tasso di crescita pari al 0,42 per cento. In questa classifica Catania è seguita dalle province di Palermo (più 0,37 per cento), Agrigento (0,36), Siracusa (0,33), Trapani (0,31), Messina (0,30). Chiude la provincia di Enna, sostanzialmente ferma, con il suo più 0,07 per cento e un saldo positivo di appena 10 imprese.