“La situazione è invivibile, siamo disperati”. Piero Portale è uno storico produttore di vini Etna Doc, sempre cordiale e ottimista, sempre pronto a impegnarsi e dare una mano per il territorio, ma ormai le sue parole sono intrise di amarezza e delusione. La sua azienda è una grande e molto nota cantina con vigneto. Si chiama Masseria Setteporte e produce vini molto apprezzati dal mercato. Il territorio è quello di Biancavilla, al confine sud dell’area di produzione dei vini Doc dell’Etna. Un territorio sfregiato, devastato come tante altre zone del vulcano, da discariche incontrollate e rifiuti abbandonati in ogni angolo: nelle strade, nelle campagne, nei torrenti. “Una vergogna” che va avanti da molti anni e che sembra interessare poco o nulla amministratori e politici, mentre torme di cittadini incivili fanno scempio di igiene, paesaggio e decoro.








Dopo la pulizia torna la spazzatura
L’anno scorso, era il 4 marzo 2021, Portale ha provveduto alla pulizia del Vallone San Filippo, territorio demaniale su cui hanno competenza i comuni di Biancavilla e Santa Maria di Licodia, adiacente ai propri terreni. In accordo con il Comune e il sindaco Alfio Bonanno, che ha fornito i mezzi per il trasporto, ha impiegato un proprio mezzo meccanico e sei operai. Risultato, la rimozione di “ben 24 tonnellate di rifiuti, una cosa incredibile”. Oggi di quello sforzo straordinario non è rimasta traccia: “La situazione adesso è peggiore di un anno fa – dice sconsolato – e i rifiuti hanno cominciato a invadere anche altre aree”. Di tanto in tanto, racconta il produttore, “vedo anche vigili urbani che effettuano sopralluoghi, insomma il Comune fa quello che può”. Inoltre sono state installate telecamere di sorveglianza e “qualcuno è stato pure multato, ma bisognerebbe dare pubblicità alle sanzioni facendo nomi e cognomi” di chi getta i rifiuti. Guarda il video girato da Piero Portale venerdì 28 gennaio 2022
Come dirlo ai giapponesi?
Portale inoltre sarebbe disponibile a impiegare ancora i propri mezzi e i propri operai nella pulizia, “ma a Biancavilla abbiamo il problema che i rifiuti non possono andare in discariche qualsiasi”, visto che c’è il pericolo della fluoroedenite, un tipo di amianto contenuto in una colata lavica che ha provocato nei decenni passati un alto numero di tumori alla pleura e molti lutti. Eppure il problema è estremamente avvertito anche dagli operatori economici che lavorano con il turismo enologico ed enogastronomico. “Qualche anno fa – racconta Portale – avevo un gruppo di giapponesi in visita. Per evitare di percorrere certe strade piene di spazzatura ho fatto dei giri immensi, ma loro hanno capito che qualcosa non andava e ho dovuto confessare e parlare della nostra inciviltà”.
Senza personale e senza soldi
Menefreghismo o impotenza che sia, di fatto la situazione rifiuti abbandonati nell’ambiente è drammatica su tutti i versanti dell’Etna, e nessuno dei Comuni che circondano il vulcano sembra immune o in grado di fronteggiare il fenomeno efficacemente. “I Comuni non hanno assolutamente le risorse per intervenire – conferma il sindaco di Milo Alfio Cosentino – non possiamo fare raccolta dei rifiuti nelle campagne, sono interventi costosi e le risorse non ci sono”. Inoltre, dice Cosentino, “spesso nelle discariche abusive ci sono rifiuti speciali come pneumatici o elementi in eternit, che comporterebbero costi enormi per lo smaltimento. A nessuno piace avere il territorio deturpato dai rifiuti, la situazione fa veramente rabbia, ma nelle condizioni attuali siamo impotenti”. Per superare l’impotenza e almeno mitigare il fenomeno, secondo il sindaco di Milo sarebbe necessario “un sistema di vigilanza con personale e con telecamere, e poi multare pesantemente chi sporca, ma anche questo è praticamente impossibile senza personale e senza fondi”.
Complimenti per l’ottimo reportage che evidenzia l’ignobile vicenda dei rifiuti abbandonati che contraddistingue un po’ tutta l’isola e che pare non interessare a nessuno.
Solo una chiosa: secondo il sindaco di Milo sarebbe necessario “un sistema di vigilanza con personale e con telecamere, e poi multare pesantemente chi sporca, ma anche questo è praticamente impossibile senza personale e senza fondi”.
Se qualcosa non manca è il personale, ce n’è a torme nella P.A. siciliana, regionale in particolare, per lo più nullafacente o senza arte e ne parte, ma a torme!
Circa i fondi ……., beh lì è il caso di stendere un pietoso velo, a parte lo sperpero per inefficienza e clientelismo che la fa da padrone da sempre, non c’è la minima volontà e capacità di andarli a prendere dove ci sono: bandi europei e nazionali, non ultimi quelli relativi al PNRR, dove una tra le tante e diversificate missioni è proprio dedicata a “Rivoluzione verde e transizione ecologica”.
Ma qui la Sicilia si è già contraddistinta: il Ministero delle politiche agricole e forestali ha diramato di recente l’elenco dei progetti candidabili per investimenti sul sistema irriguo e delle risorse idriche. Tra questi non ne figura nemmeno uno tra quelli presentati dalla Sicilia. Tutti bocciati!!!
Quindi ………