Formica di fuoco, allerta nidi in Sicilia. Corsa per evitare l’effetto granchio blu
A prima vista potrebbe sembrare una formica come tutte le altre, maSolenopsis invicta, meglio nota come“formica di fuoco”, è pericolosa per l’agricoltura e per l’uomo. Dopo ilgranchio blu, una nuovaspecie alienapotrebbe invadere l’Europa, partendo dalle campagne di Siracusa, in Sicilia.Solenopsis, originaria del Sudamerica, è stata individuata da un gruppo di ricercatori in un’area di circa cinque ettari non lontano dalporto di Augusta. “Possiede unpungiglioneche lascia dei segni simili ascottature, da cui il suo nome”, spiega aFocuSiciliaGiorgio Sabella,zoologo ed esperto di specie aliene. “Inoltre è moltovorace, tanto da minacciare lecoltivazioniin serra, e con le sue robuste mandibole può rosicchiare anche icavi elettrici“. Il tema principale, sottolinea però Sabella, non è quello economico. “Le specie aliene non sono un problema solo quando toccano le tasche. Sono un problema in sé, perché creanodanni ecologici enormiche prima o poi diventerannoanche economici“. Ecco perché è stata avviata la procedura di eradicazione d’urgenza prevista dalle normative europee. Leggi anche –Sicilia, centinaia di specie aliene. E il “cimicione” ora minaccia il pistacchio Secondo uno studio pubblicato suCurrent Biologyfirmato, tra gli altri, dal ricercatore dell’Università di CataniaAntonio Alicata, la formica di fuoco “è classificata come una dellepeggiori specie esoticheinvasive […] in grado di impattare suecosistemi,agricolturae salute umana“. Gli esperti hanno portato avanti la ricerca “durante l’inverno 2022/2023”, identificando un totale di88 nidi.Solenopsis, tuttavia, potrebbe essere arrivata ben prima. “La gente del posto ci ha informato di frequenti punture di formiche nella zona almenoa partire dal 2019, suggerendo una presenza prolungata, coerente con un alto numero di nidi maturi su una grande superficie invasa”. Secondo i ricercatori “non è chiaro come questa specie abbia raggiunto il sito“, ma la vicinanza con ilporto di Augustapotrebbe non essere casuale. Il team ricorda che si tratta di “uno dei principaliscali mercantilidell’Isola”, circostanza che “potrebbe essere rilevante per la sua introduzione”. Leggi anche –Centinaia di specie aliene nella banca dati messa a punto da Catania e Malta Il pericolo, adesso, è che da Siracusa la formica di fuoco possa“spostarsi” in altre zone. A preoccupare, in particolare, è “la dispersione a lungo raggio dellereginedurante ivoli nuziali“, durante la stagione dell’accoppiamento. Esse infatti “tendono a farsi aiutare dal vento e a seguirne la direzione”. I ricercatori annotano che le regine sciamano per lo più verso Sud-Est, “e quindiverso il mare, il che può rappresentare unfattore limitanteper un’ulteriore diffusione nell’entroterra”. Allo stesso tempo, tuttavia, preoccupa che i voli nuziali avvenganoanche in inverno, “ben al di fuori della stagionalità primaverile-autunnale tipica dell’emisfero Nord”. Ilclimanon è un aspetto secondario del problema. Secondo gli esperti ilriscaldamento climatico“favorisce l’espansione di questa formica invasiva”, e la sua diffusione sarebbe già possibile in “metà delle aree urbane europee“. Leggi anche –Specie aliene invasive, seminari Unict: “Perso il 5% del Pil mondiale” Per evitare questo pericolo c’è solo una soluzione. “Bisognaintervenire per tempo,avviando unaeradicazione immediatache poi diventerebbe impossibile”, spiega il professor Sabella. Ciò che si sta cercando di fare. “Per la prima volta in Italia è stata avviata la procedura di eradicazione d’urgenza prevista dallenormative europee“, dice l’esperto.Solenopsisnel luglio 2022è stata inserita nell’Elenco delle specie esotiche invasive di rilevanza unionale, che rappresentano cioè un pericolo per il Continente. IlRegolamento europeo 1143/2014prevede che siano contrastate attraverso “misure di rilevamento precoce e di eradicazione rapida”. L’Italia lo ha recepito con ilDecreto legislativo 230/2017,che assegna la competenza su queste misure al ministero dell’Ambiente, con il supporto dell’Ispra e delle regioni interessare. L’obiettivo, si legge nel decreto, è “l’eliminazione completa e permanentedella popolazione esotica”. Leggi anche –Meno sarde, più granchi blu. Le specie aliene dominano la pesca siciliana Per Sabella – che è anche coordinatore del progetto “Fast – Fight Alien Species Transborder”, che sta realizzando un database con centinaia di specie aliene tra Sicilia e Malta – si tratta dell’unica strategia utile. “Al momento la diffusione è contenuta, ma se lasciamo alla formica di fuoco il tempo di diffondersi rimuoverla sarà difficile”. Ciò che è avvenutocon il granchio blue con molte altre specie. “Un altro esempio è ilRhynchophorus ferrugineus, meglio noto comePunteruolo rosso, che ha decimato la popolazione di palme nel nostro Paese”. Anche tra i vegetali ci sono casi di specie invasive. “Pensiamo alPennisetum setacueum, introdotto inizialmente comepianta decorativa, che con gli anni ha completamenteinvaso le nostre strade“. Per l’esperto chi parla oggi di eradicazione di queste specie “racconta una favoletta“, perché l’unico modo per farlo è “intervenire per tempo, come speriamo avvenga perSolenopsis“.