Fotovoltaico ed eolico: in Italia poca energia, ma la Sicilia alimenta Amazon
Fotovoltaico ed eolico:l’Italia ha poca energia, dovrebbe produrne almeno il doppio da fonti rinnovabili. LaSiciliainvece sta sul podio espicca grazie alle distese di pannellivolute daAmazontra Trapani e Catania. Che non basteranno però a risollevare gli scarsi progressi nel resto del Paese. Nelle 20 regioni, infatti, l’anno scorso si sono aggiuntisolamente 3,4 GWdi potenza al parco totale installato di rinnovabili, che hasuperato così i 61 GW. Nel 2011 invece la crescita era stata di11 GW. Se si fosse mantenuto queltrend, “oggi avremmo121 GW, arrivando a coprirebuona parte dei consumielettrici del Paese”, sostieneLegambientenel suo ultimo rapporto suiComuni rinnovabili. Lo scenario non è quindi entusiasmante, soprattutto in vista degliobiettivieuropei didecarbonizzazionedel 2030, ma quanto a nuove installazioni laSicilianon è messa male. È la terza regione perpotenzainstallatae ha bendueComuni che spiccano nellatop ten nazionaledegli impianti fotovoltaici. Si tratta diMazara del Vallo, nel Trapanese e diPaternò, in provincia di Catania, che ospitano importanti parchi agrivoltaici. Leggi anche –Fonti rinnovabili, Schifani: “La formazione professionale non funziona” Mazaraè il primo comune italiano per potenza installata, con99 MW nel 2022,di cui 82 MW difotovoltaico. Questo grazie aEngie, la multinazionale francese che tra Mazara e Marsala ha allestito il primomega-parco agrivoltaico d’Italia. Sorge su un’area di115ettarie l’energia prodotta, immessa nella rete nazionale, copriràl’80 per centodel fabbisogno deglistabilimenti di Amazon. Engie ha installato un altro impianto aPaternò, che avvierà la produzione entro quest’anno. I due poli avranno una capacità produttiva massima di104 MW. Nella classifica nazionale delle città seguonoUta(Cagliari) eViterbo. Figura ancheTrapani, dove tra il 2020 e il 2022 sono nati800nuovi piccoli impianti nelle abitazioni. Dietro però ci sarebbe unafrode sui contributipubblici per l’efficientamento energetico, scoperta dalla Guardia di finanza a giugno. Due imprenditori avrebbero truffato lo Stato perdue milioni di euro. Scivoloni a parte, la Sicilia a livello regionale tiene ilterzo posto in Italiacon321MWdi energia da fonti rinnovabili, preceduta daLombardia(405 MW) ePuglia(338 MW). L’Isola si piazza poi al secondo posto per quanto riguardal’eolico, dopo la Puglia. Leggi anche –Emergenza energia, favorite le fonti fossili. “Rischioso. Meglio le rinnovabili” Nei territori si cresce, malentamente. I GW di nuove installazioni sono distribuiti nella stragrande maggioranza deicomuni. Sono7.317quelli coinvolti nel 2022. In tutti i7.901comuni italiani è presente almeno un impianto di produzione di energia elettrica da fonte rinnovabile. Di questi,3.535, il 45 per cento del totale, possono essere definiti, teoricamente, secondo Legambiente, “Comuni100 per cento rinnovabilielettrici”. Qui la produzione elettrica delle diverse tecnologie rinnovabili installate nel territorio è superiore all’energia elettrica consumata dalle famiglie residenti. “Numeri certamente significativi – sottolineano dall’Associazione – ma che fanno registrare rispetto a qualche anno fa unabruscafrenata“. L’aumento nel 2022 è stato di soli42 comunirispetto al 2020. Nel triennio 2019-2017 la crescita era stata di ben240 Comuni. Per non parlare delle altre tipologie di rinnovabili, comeidroelettrico,geotermiaebioenergieche sono di fatto ferme al palo. “La lenta crescita delle rinnovabili si traduce inevitabilmente in unadipendenzaancora troppo grande verso lefonti fossiliche si attesta, infatti, ancora al63 per centodel totale della produzione di energia elettrica nazionale”, osserva Legambiente. Leggi anche –Le rinnovabili in Sicilia: una Ferrari tenuta ancora in garage Il mese scorso, ilParlamento europeoha approvato l’accordo raggiunto con il Consiglio europeo che fissa l’obiettivo del42,5 per centodi fonti energetiche rinnovabili entro il 2030. I Paesi membri sono invitati inoltre a puntare all’obiettivo del 45 per cento. Quanto tempo ci vorrà per arrivare a destinazione? Legambiente ha una stima. “Considerando la media delleinstallazionidegli ultimi tre anni, nel2030riusciremo a raggiungeresolo il 25 per centodegli obiettivi climatici in tema di sviluppo delle fonti rinnovabili, raggiungendo l’obiettivo di 85 GW di nuova capacitànon prima di 40 anni“, sottolineano gli ambientalisti, che riconoscono come si tratti di “un tempotroppo lungoper rispondere alla crisi economica, sociale ed energetica ma soprattutto a quella climatica”. L’Italia è al 22 esimo posto nellacrescita delle rinnovabili. Lo sviluppo dinuova potenzanell’eurozona, dal 2019 al 2021, ha visto un incremento medio del13,9 per cento. Paesi come la Polonia, Paesi Bassi o Cipro hanno fatto registrare aumenti di oltre il50 per cento.