Gela, il porto rifugio lo mette a posto l’Eni con 5,3 milioni di euro

Gela, il porto rifugio lo mette a posto l’Eni con 5,3 milioni di euro

Ripristinaree potenziare ilporto rifugio di Gela: sarà possibile grazie a un accordo tra laRegione Sicilianael’Eni. Lasocietàdi idrocarburi finanzierà interventi sull’infrastruttura per più di5,3 milioni di euro. I lavori, che saranno gestiti dall’Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, riguardano principalmente le attività didragaggiodel porto per dare una soluzione definitiva ai ricorrenti problemi diinsabbiamento. Si tratta di uno degli aspetti del protocollo che, sostituendo quello del 2016, sarà sottoscritto tra Regione Siciliana,Comune di Gela,Autorità di sistema portuale del mare della Sicilia occidentale, Eni spa, Eni Mediterranean Idrocarburi spa, Raffineria di Gela spa, dipartimento regionale della Protezione civile. Il porto rifugio di Gela è un’infrastruttura artificiale realizzata neglianni Cinquantae originariamente pensata perdifenderela città delle correnti e dai venti. Fu poi destinata principalmente, grazie al suo ampliamento, alleattività turistiche da diportoepesca commerciale. Nell’aprile 2022 la sua gestione è passata dalla Regione all’Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, con la titolarità che è però rimasta sempre in capo allaRegione. “Il porto di rifugio di Gela – dice l’assessore regionale alle Infrastrutture,Alessandro Aricò– ha un’importanza strategica per tutta l’area, sia da un punto di vista commerciale che turistico. Per questo mi sono voluto occupare degli interventi necessari sin dai primi giorni del mio insediamento. Adesso, con il via libera dellagiuntaai nuovi accordi, facciamo un concretopasso avantiverso i lavori che restituiranno alla città un’infrastrutturaessenzialeper il rilancio economico del territorio”.