Giovani, accordo Lumsa-Sicindustria
“Restare è possibile”. Nella Sicilia che registra una forte emigrazione giovanile la sfida è lanciata dall’Università Lumsa e da Sicindustria che, insieme, si impegnano a fornire la formazione e le possibilità per far restare nell’isola i giovani siciliani. È quanto contenuto nell’accordo in materia di job placement siglato negli uffici siciliani dell’ateneo, in via Filippo Parlatore, a Palermo, nel corso di un incontro tra imprenditori e studenti che si è tenuto nell’aula magna del Dipartimento di Giurisprudenza. “Investire le proprie capacità sul territorio siciliano è non solo possibile – spiega Gabriele Carapezza Figlia, direttore del Dipartimento – ma sarà anche facilitato da Sicindustria che si impegna sul fronte placement dell’isola e, grazie all’accordo con l’Università Lumsa, si è già dedicata in questa prima giornata a fornire consigli utili e strumenti per rendere un profilo professionale più impiegabile sul territorio siciliano, parlando di soft skills necessarie e non di facile reperibilità, di opportunità di auto-impiego facilitate dai fondi UE illustrati e di figure professionali ricercate dalle aziende presenti”. Ormai da un anno – afferma Luca Silvestrini, presidente dei Giovani imprenditori di Sicindustria Palermo – colleghiamo le nostre attività all’ hashtag #restoinsicilia, che è insieme un monito e un incoraggiamento che rivolgiamo a noi stessi e ai giovani che incontriamo, perché troppo spesso il nostro #restoinsicilia diventa #resistoinsicilia. E resistiamo perché siamo consapevoli delle potenzialità di questa terra e perché sappiamo di essere chiamati a valorizzare un patrimonio immenso che richiede professionalità e dedizione. È in quest’ottica che si inserisce anche l’accordo con la Lumsa perché, oggi più che mai, è necessario puntare su una formazione qualificata capace di rispondere a una industria 4.0, ma soprattutto è importante che i giovani siano capaci di osare e scommettere sulle proprie idee. E i giovani imprenditori che hanno raccontato la propria storia agli studenti ne sono un esempio”.
