Green economy, in Sicilia male i rifiuti, bene le rinnovabili. 36mila aziende verdi
Sulla “green economy” la Sicilia va a singhiozzo.Da una parte, l’Isola è tra le regioni che registrano “unincremento dipotenza connessa da impianti rinnovabilirispetto al 2021″, insieme aCampaniaePuglia. Dall’altra, resta una delle regioni con “insufficiente capacità di trattamento dei rifiuti solidi urbani”, insieme aCampania,Lazio,ToscanaePuglia. Sono i dati delRapporto GreenItaly 2023 realizzato da Fondazione Symbola e Unioncamere, presentato ieri al Quirinale al presidente della RepubblicaSergio Mattarella. Per gli esperti il Mezzogiorno “traina” l’Italia sulle energie rinnovabili. “Nel 2022 si segnalano60 Megawatt di nuova potenza connessa, e la maggior parte (94 per cento), è localizzata nelle regioni delSud ItaliaedIsole maggiori“. In generale, sull’economia verde ilMezzogiornosi sta mettendo al passo del resto d’Italia. “Lacrescita degliinvestimenti green nelle imprese del Centro-Sudha annullato gli squilibri territoriali delle imprese eco-investitrici”. Leggi anche –Isole minori: le siciliane Egadi, Eolie e Pelagie sono le più green d’Italia Anche la Sicilia sta dando il suo contributo a questa“rinascita ecologica”.L’Isola infatti è al settimo posto per imprese verdi (oltre 36 mila), “che hanno effettuatoeco-investimenti nel periodo 2018–2021o investiranno nel 2022 in prodotti e tecnologie green”. La classifica, fortemente influenzata dall’ampiezza delle regioni e dallaconsistenza del tessuto economico, è guidata daLombardia(88 mila),Veneto(47 mila) eCampania(44.500). In coda si trovano inveceBasilicata(4.600),Molise(2.300), eValle d’Aosta(1.300). Entrando nel dettaglio delle province, quella con più imprese green in Sicilia èCatania(7.890, quasi il 36 per cento del totale), seguita daPalermo(7.220, 33,5 per cento). In termini percentuali, invece, due “siciliane” si piazzano sul podio nazionale,interamente dominato dalle Isole. Le migliori performance in Italia, si legge infatti nel report, “sono registrate aSiracusa(47,4 per cento),Nuoro(44,6 per cento) eMessina(42,9 per cento)”. Leggi anche –Case green, Legambiente e Unict: ‘Non demonizzare legge europea’ Il report dà conto anche delladistribuzione dei “green jobs”, cioè delle professioni che contribuiscono a preservare o ripristinare l’ambiente indipendentemente dal settore di attività. In Sicilia nel 2022 sono statioltre 140 mila, il 10,5 per cento degli occupati dell’Isola e il 4,5 per cento degli occupati “green” a livello nazionale.In generale, l’area con maggioreoccupazione verde“è ancora il Nord-Ovest con 1.044 mila unità, pari al 32,4 per cento del totale nazionale (2,5 per cento rispetto al 2021, meno del più 4,1 per cento registrato a livello Paese)”. Anche nelMezzogiornoi green jobs “crescono meno rispetto allamedia nazionale(più 2,8 per cento) attestandosi a 707 mila unità”. Diversa, invece, la dinamica delNord-Este delCentro. Qui i lavoratori green “crescono ben oltre la media nazionale, rispettivamente più 4,9 per cento e più 6,9 per cento, per un totale di 777 mila unità nelNord-Est(più 36 mila) e 694 mila unità nelCentro(più 45 mila)”. Leggi anche –Lactalis, obiettivo energia green e 20 milioni di investimenti in Sicilia Un’Italia che viaggia a due velocità, ma in formazione inedita. Per gli esperti i dati mostrano che “ci sono due aree, Nord-Ovest e Mezzogiorno, nelle quali i green jobs crescono molto meno della media nazionalee altre due,Nord-EsteCentro, che invece fanno da traino alla crescita avvenuta nel 2022″. Un contributo per rimettere al passo ilSud e le Isole,ricordano gli esperti, arriva daBruxelles. In particolare dalFondo Europeo di Sviluppo Regionale per il periodo 2021-2027, con una dotazione finanziaria di circa400 milioni di euro.La misura, si legge nel rapporto GreenItaly, “è rivolta alle piccole e medie imprese delle Regioni del Mezzogiorno (Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sicilia e Sardegna) e le sostiene nel processo di transizione verso il paradigma del Piano Transizione 4.0. Mediante l’incentivazione diinvestimenti imprenditoriali innovativie sostenibili, che facciano ampio ricorso alletecnologie digitali“.