Come se non fossero bastati i lockdown per il virus, adesso in Sicilia ci sono anche quelli per il maltempo. Una città come Catania costretta a rallentare ogni attività fin quasi a fermarsi, come nei peggiori periodi della pandemia Covid-19. Anche in questo caso con l’incognita legata ai possibili aiuti economici da parte delle istituzioni. Tragedie come quella delle vittime di alluvioni e inondazioni aggravano in modo incommensurabile il dramma di chi ha subito e subisce danni alle abitazioni, ai beni personali, alle attività commerciali, sia per l’effetto diretto dell’acqua violenta nelle strade urbane sia per effetto di chiusure e limitazioni disposte dalle autorità per motivi di sicurezza. Uno stato di allerta che ha anche indotto gli abitanti di Catania e della provincia a svuotare gli scaffali dei supermercati.
Da stato di emergenza a stato di calamità
Il presidente della Regione Musumeci ha dichiarato lo stato di emergenza regionale e chiesto al governo nazionale di proclamare lo stato di calamità proprio per la grave situazione creata dal persistente maltempo, a Catania e in tanti altri comuni soprattutto della Sicilia orientale. In questo modo, una volta fatta la conta dei danni, si dovrebbe aprire la strada a risarcimenti e ristori. Purtroppo l’esperienza relativa a eventi simili degli anni passati non lascia tranquilli cittadini e operatori. Succede spesso che in realtà gli aiuti arrivino con anni di ritardo e in misura inadeguata, se non esigua. Così è successo per l’alluvione del 2018 nella Piana di Catania, per esempio, e così è successo anche in generale negli ultimi anni un po’ in tutta Italia, come dimostra un rapporto curato da Greenpeace di cui ci siamo occupati di recente. Così, da sempre succede anche per i danni provocati dalla cenere dell’Etna, che restano a carico di privati, commercianti, imprenditori.
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Prestito a tasso zero da Confesercenti
In aiuto di negozianti e operatori del commercio si stanno mobilitando le organizzazioni di settore, la Confesercenti e la Fipe-Confcommercio. La prima, in una nota, comunica di essere al lavoro per censire i danni subiti dagli associati e “proprio per sostenere un graduale e rapido ritorno alla normalità, Confesercenti mette a disposizione, attraverso le sue strutture nazionali e le partnership con il sistema bancario, un finanziamento solidale per tutti gli imprenditori che hanno visto la propria attività compromessa dal maltempo. Si tratta di un prestito, fino a 50 mila euro a impresa, che non prevede oneri per il richiedente: sarà infatti il confidi Commerfin a farsi carico degli interessi del finanziamento”. I dettagli e le modalità per ottenere il finanziamento – precisa ancora Confesercenti – saranno illustrati nei prossimi giorni, ma informazioni sono già disponibili presso le sedi territoriali delle zone interessate dal maltempo. “Gli imprenditori sono già stremati da 18 mesi di pesante crisi economica a causa dell’emergenza Covid”, commenta Claudio Miceli, presidente dell’area metropolitana Catania. “Adesso – continua Miceli – veramente corriamo il rischio che molte botteghe del nostro centro storico non riescano a rialzare la saracinesca. Come associazione di categoria faremo di tutto affinché le istituzioni rispondano alle nostre istanze di aiuto”.
Linea dedicata da Fipe-Confcommercio
Anche Fipe-Confcommercio Catania ha attivato la propria struttura a supporto dei suoi circa 10 mila associati. Sulla pagina Facebook dell’associazione è stato pubblicato un avviso proprio per segnalare e quantificare i danni subiti, in modo da fornire gli elementi utili alle richieste di aiuti. Le richieste possono essere inviate sia a una casella email (info@confcommerciocatania.it), sia al numero dedicato whatsapp 380 3470496. “La nostra giunta si riunirà nei prossimi giorni per le iniziative da prendere avendo chiaro il quadro dei danni”, dice Dario Pistorio, presidente provinciale e regionale Fipe e vicepresidente vicario di Confcommercio Catania. Comunque, avverte Pistorio, “i danni sono immensi. Dopo la pandemia è un brutto colpo, la città si ritrova nuovamente in ginocchio, proprio nel momento in cui già si pensava alle attività imprenditoriali per prepararsi al Natale. Adesso molti sono disorientati e scoraggiati”.