Il turismo in Sicilia cresce meno. Solo 300 mila presenze in più nel 2023

Lo scorso novembre l’assessore al Turismo della Regione siciliana, ElviraAmata,ha annunciato datipositiviper ilturismo in Sicilia. Le statistiche provvisorie indicavano un bilancio nettamente migliore rispetto agli anni precedenti, sottolineando un’evoluzione positiva del panorama turistico dell’isola. A 2023 concluso, il turismo in Sicilia èdavvero cresciuto, mameno che nelle altre regioni italiane. A spiegare perché è il presidente nazionale diAssoturismo,Vittorio Messina. Assoturismo ha messo l’accento sul gap portato al turismo siciliano dall’assenza di unsistema infrastrutturale valido. Messina ha ricordato che: “Se viaggiando inAmericaposso, in un’unica occasione, visitare la costa Est e la costa Ovest, in Sicilia non posso fare lo stesso. È un paradosso”. Altro elemento che ha pesato sulle statistiche è ilcambio di comportamentodeiviaggiatoriitaliani. Tornata la possibilità di viaggiare all’estero, laSicilia è stata “dimenticata”. Turismo –Turismo, per le feste la Sicilia quinta meta nazionale. Ma il settore è in… L’osservatorio Turistico della Regione sicilianafornisce dati aggiornati suiflussi regionalieprovinciali. Comprese leprovenienzeeconsistenze(numero posti letto e tipologia alloggi) risalenti all’anno 2021-2022. Informazioni più aggiornate sono state condivise a novembre, durante ilForum internazionale del settore di Baveno(Piemonte) proprio dall’assessora regionale al Turismo Amata. “Parliamo di circa15 milioni di presenzecomplessive nei primi dieci mesi di quest’anno, con unincremento del sette per cento rispetto allo stesso periodo del 2022“, specificava l’esponente del governo Schifani. Un aumento che, rispetto alla variazione 2021-2022, sembra già unbrusco rallentamentodel turismo isolano. L’obbligo digreen passè finito il 1° giugno 2022, ma tra il 2021 e il 2022 la Sicilia ha fatto registrare comunque unaumento del 52,6 per cento di presenze. Nel 2022 sono state14,7 milioni, secondo i dati dell’Osservatorio turistico regionale. Questo vuol dire che nel passaggio dal 2022 al 2023, il turismo in Sicilia ha goduto solo di300 mila presenze in più. Leggi anche –Turismo delle Radici, il rovescio della medaglia dello spopolamento in Sicilia Un mese prima, ad ottobre 2023, in occasione della conferenza stampa nello stand della Regione Siciliana alTtg Travel Experiencedi Rimini, erano state presentate più preciseprevisioni. I numeri relativi al periodo gennaio-settembre 2023 rilevavano ben13,3 milioni di presenze. Confrontate con lo stesso periodo del 2022 (12,6 milioni), facevano segnare una variazione positiva del5,8 per cento. La percentuale era destinata a crescere perché alcunestrutturenon avevano ancora trasmesso le informazioni relative alle presenze. Molto incoraggiante era lacomponente straniera(più 18,7 per cento rispetto al periodo gennaio-settembre 2022) che hatrainatol’andamento dei flussi turistici nell’Isola. Infatti, in valore assoluto, neiprimi nove mesi del 2023le presenze straniere ammontano a circa 6,3 milioni. Il97,7 per cento delle presenze stranieredell’intero anno 2022 (6,4 milioni a consuntivo 2022). I dati ufficiali devono ancora essere condivisi. Leggi anche –Turismo in Sicilia, più presenze: 13 milioni di visitatori in nove mesi “Archiviamo finalmente il periodo Covid-19, ma con dati rilevanti solo alivello nazionale“, ha ammesso il presidenteAssoturismo Vittorio Messina. “A livello regionale sono state registrarebelle performance, ma non abbiamo superato i dati migliori del passato”. Nuovetendenze di viaggioda parte degli italiani egap infrastrutturalihanno inciso sui risultati del turismo in Sicilia. “È mancato ilturismo di prossimità“, ha spiegato Messina. “Quando gli italianiviaggiavano ‘Italia su Italia’laSiciliaè stata una metagettonata. Poi è stata abbandonata quando è tornata la possibilità diviaggiare all’estero. Il gap infrastrutturale resta serio”, ha spiegato il presidente Assoturismo, “e ha influito sull’arrivo deituristi stranierinonostante i dati positivi comunicati dagli aeroporti diPalermoeCatania. Le presenze aumenteranno quando questo gap verrà ridotto. Andando inAmericaè possibile, con un solo viaggio, visitare lacosta Estecosta Ovest. InSicilia no“. Leggi anche –Agriturismo in crescita in Sicilia, ma le aziende femminili pagano il pregiudizio Il paradosso delle statistiche del 2023 riguarda i risultati delturismo balnearein Sicilia. “È cresciuto solo delcinque per cento“, spiega Messina, “icosti di trasporto aereorendono un’impresa raggiungere la Sicilia. La scommessa per il2024è raggiungere le percentuali di presenze delresto d’Italia. È un obiettivo che farebbe bene alPildi tutto il paese. Presenze ‘pari’ in Sicilia, vorrebbero direturismo uniforme per l’Italia. Da Nord a Sud”. Città che hanno anche nel mare il proprio potenziale, comeCatania, hanno affrontato nell’estate 2023 situazioni sfavorevoli per l’attività turistica. Senzaluce,acquae con la città in balia deirifiuti, gli operatori turistici hanno stentato. “Con leamministrazioni comunalioccorre fare un reale passo in avanti”, ha dichiarato il presidente Assoturismo, “noinon siamo solo la tassa di soggiorno che garantiamo al Comune. Da imprenditori produciamo Pil. Il turismo va seguito, agevolato.Tariffe più equilibrate, inoltre, permetterebbero agli operatori di produrre di più e determinare maggiore valore aggiunto alla città”. Leggi anche –La Regione annuncia gli Stati generali del Turismo La scorsa estate, in tutta laSicilia, grazie ai controlli delle forze dell’Ordine sono state scopertestrutture abusive. DaLampedusafino aCatania. Una tendenza che si associa alle attività invece regolari, la cuioffertasi è alzata qualitativamente. “L’ospitalità alberghiera ed extra albergherà è cresciuta nellaprofessionalitàe nellaqualità dell’offerta. I principali fattori negativi sono i problemi di circolazione all’interno e verso la Sicilia”, ha dichiarato Messina. Strutture ricettive nei centri storici vogliono diretuteladel centro storico stesso. “Per questo motivo con le amministrazioni serve un dialogo anche per larigenerazione urbana. Il turismo tiene in vita le città, ma non possiamo dipendere solo dalmare. Dall’estate, che resta la stagione preferita per la Sicilia. Un’altra scommessa da vincere è la creazione di una stagionalità turisticalunga 365 giorni“. Per contrastare l’abusivismo, lo scorso dicembre è diventata legge la “Disciplina delle locazioni per finalità turistiche, delle locazioni brevi, delle attività turistico-ricettive e del codice identificativo nazionale“. L’Italia ha una nuovaregolamentazioneper gliaffitti brevi. Un intervento che ilministero del Turismoha compiuto per porre fine a quel che la ministra Daniela Santanchè ha definito un “far west” che caratterizzava il settore dell’ospitalità. La norma prevede che il ministero del Turismo assegni unCodice Identificativo Nazionale (Cin)agli immobili utilizzati perlocazione turistica. In caso di violazione delle disposizioni, è prevista unamulta. Il ricavato della sanzione verrà destinato aiComuniche utilizzeranno le somme per interventi nel settore turistico.