L’offerta immobiliare sul mercato nazionale così come siciliano comincia a non essere all’altezza della domanda ed è come se le case in vendita stiano andando praticamente ad esaurirsi: è quanto emerge dall’ultimo report del centro studi Tecnocasa, secondo cui “nella prima parte del 2022 si evidenzia un calo dell’offerta immobiliare che appare abbastanza generalizzato sul territorio, in particolare nelle metropoli e nei capoluoghi di provincia”. In buona sostanza, la corsa al mattone scaturita post pandemia avrebbe contribuito “all’assorbimento delle abitazioni presenti sul mercato da tempo, molte delle quali sono state vendute in tempi brevi. Tra queste, le abitazioni con caratteristiche in linea con i nuovi desideri abitativi delineatisi post Covid”. Ovvero, soprattutto i trilocali ma pure i quadrilocali, che si sono rivelati le soluzioni preferiti dagli investitori e maggiormente presenti – finora – sul mercato.

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Il trilocale resta la soluzione più ricercata
Il trilocale, a livello nazionale, rappresenta il 32,7 per cento delle tipologie presenti. Segue il quattro locali con il 25 per cento. Fa eccezione, rispetto alla media delle grandi città, Milano dove è maggiormente presente il bilocale (42,7 per cento) e Firenze che vede uno spostamento sui quattro locali e cinque locali che hanno percentuali molto vicine (28,7 per cento e 28,1 per cento). Anche i capoluoghi di regione, come Palermo, registrano una maggiore concentrazione dell’offerta sui trilocali (32,9 per cento) e una contrazione della stessa sui trilocali e quattro locali, “molto probabilmente perché più compravenduti o non immessi sul mercato al fine di conservarne la proprietà alla luce dei nuovi bisogni abitativi”, osserva il centro studi di Tecnocasa. I dati delle principali città siciliane – Palermo, Agrigento, Catania, Messina, Ragusa e Trapani – sono in linea con queste tendenze del mercato.

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Vendite veloci e il ruolo del Superbonus 110
La minore offerta di queste tipologie di immobili è dovuta a diverse motivazioni. Per Tecnocasa il prodotto che comincia a mancare è da ricondurre a diversi fattori, tra i quali “la velocità dei tempi di vendita, gli interventi con il 110 per cento che hanno portato molti a posticipare la vendita a riqualificazione effettuata, il prolungamento dei tempi di realizzazione delle nuove costruzioni che stanno facendo i conti con la difficoltà di approvvigionamento di materie prime, l’aumento dei costi delle stesse e la carenza di personale”, spiegano da Tecnocasa. “A questi si aggiungono i potenziali venditori che procrastinano la vendita non trovando impieghi alternativi per la liquidità ottenuta”. Ne derivano quindi le attese per le nuove costruzioni che arriveranno sul mercato e il centro studi osserva che “i dati relativi ai permessi per costruire per il primo trimestre del 2022 sono decisamente positivi. In base ai dati Istat, nel primo trimestre 2022, sulla base delle autorizzazioni riguardanti il comparto residenziale, si stima una crescita congiunturale del 4,0 per cento per il numero di abitazioni e del 3,7 per cento per la superficie utile abitabile. In particolare, il settore residenziale presenta, nel primo trimestre di quest’anno e al netto della stagionalità, il valore più alto dal quarto trimestre 2012”.