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In Sicilia le imprese che chiudono superano le nuove nate: -907 unità

I numeri del primo trimestre diffusi da Unioncamere. Catania è la provincia che ha perso di più (saldo negativo di 219 imprese), mentre Palermo ha guadagnato 79 nuove attività imprenditoriali

Tra imprese che nascono e imprese che muoiono, la Sicilia è la seconda regione d’Italia per saldo negativo: -907, con 6.247 nuove iscrizioni e 7.154 cessazioni. Il risultato peggiore va al Piemonte, con un saldo negativo di 1.638 imprese. Sono i numeri della nati-mortalità delle imprese italiane nel primo trimestre di quest’anno, diffusi da Movimprese, elaborati da Unioncamere e InfoCamere sulla base del Registro delle imprese delle Camere di commercio. Dall’analisi territoriale emerge che i saldi sono negativi in tutte e quattro le grandi ripartizioni (Nord-Ovest, Nord-Est, Centro e Sud-Isole) e le regioni, Lazio, Sardegna e Trentino-Alto Adige sono quelle che fanno registrare un saldo positivo, per quanto contenuto, rispettivamente con 1.157, 253 e 85 imprese in più.

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Variazione nazionale leggermente negativa

Sul territorio nazionale, il tessuto imprenditoriale si è ridotto di 7.443 unità (una variazione lievemente negativa, del -0,12 per cento dello stock di imprese) e la flessione viene considerata “tra le più contenute del recente passato e che (con l’unica eccezione del 2021, in piena pandemia) caratterizza tradizionalmente i trimestri di inizio anno a causa del concentrarsi delle cancellazioni sul finire dell’anno precedente e l’inizio del nuovo”, secondo Movimprese. In questi primi tre mesi dell’anno, c’è una “sostanziale stabilità” nelle iscrizioni al Registro delle Imprese delle Camere di commercio: sono 101.788 le nuove unità, in linea
rispetto allo stesso periodo del 2022. Sensibile è stato invece l’incremento delle chiusure rispetto allo stesso periodo del biennio precedente (109.231 unità) che, tuttavia, per Unioncamere, “restano tar i valori più contenuti degli ultimi dieci anni”.

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Solo a Palermo cresce il numero delle imprese

In tutte le province della Sicilia c’è un saldo negativo, ad eccezione di Palermo dove le nuove imprese sono più di quelle cessate e il risultato finale è di 79 nuove unità, con una crescita trimestrale dello 0,08 per cento. Catania ha un saldo di -219 imprese, Trapani -144, Ragusa -140, Agrigento -139, Siracusa -135, Caltanissetta -91, Messina -68, Enna -50. Nel resto d’Italia emerge il dato di Torino (saldo negativo -770 imprese) e di Roma (saldo positivo di 1.412 imprese e una crescita trimestrale dello 0,31 per cento). Tra i settori che hanno visto aumentare la “base imprenditoriale”, Movimprese segnala attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.992 imprese), le attività immobiliari (+1.571) e le costruzioni (+1.070), ancora sotto l’onda ‘lunga’ degli incentivi all’edilizia. Sul fronte opposto, ad arretrare maggiormente sono i settori del commercio (-8.806 imprese, -0,61 per cento) e dell’agricoltura (-6.167 unità, -0,85 per cento).

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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