“Di sicuro c’è dietro un disegno preciso, una mano criminale che ha pianificato e organizzato la distruzione di centinaia di ettari di coltivazioni con una serie di incendi dolosi appiccati contemporaneamente in diversi punti”. Per l’ennesima volta un incendio ha distrutto buona parte della proprietà di Emanuele Feltri in contrada Sciddicuni a Paternò, provocando danni enormi alle coltivazioni e all’impianto di irrigazione, uccidendo animali e riducendo in cenere anche ulivi di 300 anni. Feltri parla apertamente di “incendi dolosi, e dovrà essere la magistratura a scoprire qual è la mano criminale che ci sta dietro”.
Battaglie per la legalità
Feltri è noto per le sue battaglie per la legalità, per il rispetto della natura e del diritto a coltivare la terra senza cedere a minacce e intimidazioni in un territorio difficile. L’esperienza appena vissuta però lo ha segnato in modo evidente: “Ieri verso l’ora di pranzo ci siamo visti circondati dal fuoco, da sette focolai, malgrado la collina fosse difesa dai viali tagliafuoco. Il problema è che alte temperature e i venti sostenuti favoriscono i criminali, e le fiamme passano dalle chiome degli alberi, soprattutto degli ulivi”. L’imprenditore agricolo, che anni fa ha fatto la scelta di vita di vivere lavorando la terra, ha otto ettari, “bruciati in buona parte. Ma il danno non riguarda solo me, le fiamme hanno riguardato un’area grandissima, circa mille ettari”.

Giornata di fuoco in tutta la Sicilia
Nessun mezzo aereo, dice Feltri, è stato mandato per spegnere le fiamme. Aerei ed elicotteri erano altrove a cercare di spegnere incendi in una giornata drammatica per tutta l’isola. Le fiamme dunque hanno avuto vita facile e si sono propagate per ore, ed “erano attive ancora questa mattina, mentre altri incendi venivano appiccati anche nelle zone di Valcorrente, Bronte, Randazzo”. Feltri ci tiene anche a scagionare pastori e allevatori, a volte indicati come sospetti incendiari per favorire i pascoli: “Loro non c’entrano, erano con me a cercare di spegnere le fiamme e anche loro hanno subito gravi danni. Ripeto, deve essere la magistratura a indagare su questa strategia criminale”.

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Centinaia di coltivatori danneggiati
Sono centinaia i coltivatori danneggiati dall’incendio, e venerdì si riuniranno per chiedere aiuto alle istituzioni, prima fra tutte la Regione siciliana. “Da soli non possiamo farcela – dice Feltri – io ho subito danni per 15 mila euro solo all’impianto di irrigazione, e adesso non posso neanche dare l’acqua alle piante che sono scampate all’incendio. Speriamo di essere aiutati a ricominciare, o sarà tutto perduto”.
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Mobilitazione e solidarietà
Intanto è partita una mobilitazione in favore di Feltri con una raccolta fondi online, mentre piena solidarietà è stata espressa all’imprenditore dalla Cgil di Catania. Maggiori investimenti e migliore programmazione dei servizi antincendio sono stati chiesti dal Pd di Catania, che auspica anche un impegno investigativo straordinario per trovare i responsabili.