“Tenere le ricevute per avere i rimborsi”, è questa la prima indicazione data da Federconsumatori Sicilia alle migliaia di passeggeri che stanno subendo disagi a causa dell’incendio che nella notte tra il 16 e il 17 luglio ha colpito l’aeroporto Fontanarossa di Catania, provocando la chiusura totale del terminal A e il contingentamento dei voli nel terminal C. “Oggi possiamo dire che la previsione di riapertura al 19 luglio era troppo ottimistica, perché ciò che è successo richiede tempo sul piano degli interventi e degli accertamenti”, dice a FocuSicilia Alfio La Rosa, presidente regionale di Federconsumatori. “Non è il momento delle polemiche, però viene da chiedersi come uno scalo internazionale del livello di Catania possa trovarsi impreparato di fronte a un evento del genere”, aggiunge La Rosa. Ricordando come Fontanarossa, per la sua particolare posizione, dovrebbe essere più preparato di altri a gestire le emergenze. “L’incendio è certamente un fatto eccezionale, ma ricordiamo che a causa delle eruzioni dell’Etna non è infrequente che l’aeroporto debba interrompere le attività, spesso per molte ore”.
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Sistema aeroportuale “scoordinato”
Una “expertise” che però non sembra aver aiutato lo scalo. “Non scendiamo nel dettaglio delle responsabilità perché non è ancora il momento. Sicuramente adesso bisogna fare di tutto per ripristinare l’operatività, e vedo che la Regione si sta impegnando attivamente in questo senso”. Per La Rosa occorre guardare alla tenuta del sistema aeroportuale nel complesso. “Abbiamo avuto la notizia che tra pochi giorni il Falcone-Borsellino di Palermo non accetterà più voli di Catania, perché l’infrastruttura è allo stremo. Una finestra potrebbe aprirsi coinvolgendo la base di Sigonella, come annunciato dal presidente Schifani, ma aspettiamo di capire nel concreto quello che avverrà”. L’aeroporto militare dovrebbe essere utilizzato per alleggerire la pressione su Catania e Comiso, grazie all’intervento del ministero della Difesa. Secondo il presidente di Federconsumatori Sicilia la vicenda tira in ballo un coordinamento degli aeroporti isolani. “L’idea era stata sollevata dal governo Musumeci, e sarebbe stata importante anche rispetto a queste situazioni”.
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“Non buttare le ricevute per i rimborsi”
Nell’attesa non resta che affrontare l’emergenza e cercare di venire incontro ai passeggeri. “Sono in contatto costante con la nostra associazione di Catania, che continua a ricevere centinaia di chiamate al giorno. Molti chiamano anche per semplici informazioni, che non possiamo dare perché la situazione varia da compagnia a compagnia”. Il contributo dell’associazione riguarda più che altro il tema dei risarcimenti. “Il primo consiglio in assoluto è quello di non buttare le ricevute, perché esse danno diritto ai rimborsi”, dice La Rosa. Il presidente ricorda che i consumatori danneggiati “avrebbero diritto al ripristino del volo, con il pagamento delle spese“, anche se spesso le compagnie “trovano accordi con i clienti, che accettano altre soluzioni”. Quanto alla possibilità che i consumatori possano promuovere una causa collettiva per il ristoro dei danni subiti La Rosa è cauto. “Nel nostro paese la class action è regolata da una legge che noi contestiamo perché poco funzionale. Al momento opportuno valuteremo cosa fare”.