Diecimila e ottocento denunce di infortuni sul lavoro in Sicilia presentate all’Inail in cinque mesi, il trenta per cento in meno rispetto allo stesso periodo del 2022 (erano state 15.600). Sono gli “open data” dell’istituto di assistenza, che rileva come invece siano in aumento le patologie di origine professionale denunciate: sono state 667, con un incremento del 23,3 per cento. Rispetto all’analogo periodo del 2022, il calo infortunistico è da imputare ad una decisa riduzione delle denunce di infortunio in complesso, dovuta quasi esclusivamente al notevole minor peso dei casi di contagio da Covid-19, mentre si rileva un aumento di casi mortali, i cosiddetti infortuni tradizionali. Anche a livello nazionale, i dati rilevati al 31 maggio 2023 evidenziano, rispetto all’analogo periodo del 2022, un decremento dei casi avvenuti in occasione di lavoro, passati da 290.283 del 2022 a 210.234 del 2023 (-27,57 per cento), mentre quelli in itinere, occorsi cioè nel tragitto di andata e ritorno tra l’abitazione e il posto di lavoro, hanno fatto registrare un aumento del 6,3 per cento, da 33.523 a 35.623.
Un Forum della prevenzione per imprese e lavoratori
L’attività preventiva e la sicurezza sono i temi al centro della 15 esima tappa del Forum della prevenzione “Made in Inail”, che si è svolto a Palermo nella splendida cornice del complesso monumentale dello Steri. La tappa siciliana del Forum, patrocinato dall’Università degli studi di Palermo e dall’Ordine dei consulenti del lavoro, vede relazionare esperti nazionali nel settore della sicurezza sul lavoro di Eni, STMicroelectronics, Università di Palermo e Inail. La roadmap del Forum della prevenzione si articola in ventitré tappe ed ha l’obiettivo di promuovere in tutte le regioni l’ascolto, il dialogo sociale e istituzionale, gli investimenti ed il trasferimento tecnologico per migliorare i livelli di salute e sicurezza dei lavoratori. Il punto di partenza di questo viaggio a tappe è il piano triennale della prevenzione 2022-2024, recentemente adottato dall’Istituto e in linea con la strategia europea per la salute e sicurezza sul lavoro 2021-2027 e con l’Agenda Onu 2030.
Diminuzione dei casi anche a livello nazionale
Nel complesso, anche a livello nazionale l’andamento infortunistico nei primi cinque mesi del 2023 è diminuito del 24,07 per cento (da 323.806 a 245.857). Nei primi cinque mesi del 2023 il numero degli infortuni sul lavoro denunciati nell’Isola ha segnato un -42,5 per cento nella gestione industria e servizi (dai 12.286 casi del 2022 ai 7.065 del 2023) ed un +1,8 per cento in agricoltura, passando da 670 a 682. Inail osserva decrementi generalizzati degli infortuni in occasione di lavoro in tutti i settori produttivi, in particolare nella sanità e assistenza sociale (-69,6 per cento) e nel trasporto e magazzinaggio (-79 per cento). Il decremento che emerge dal confronto tra i primi cinque mesi del 2023 e l’analogo periodo del 2022 è legato sia alla componente femminile, che registra un -41,1 per cento (da 6.389 a 3.763 denunce), sia a quella maschile, che presenta un -23,6 per cento (da 9.215 a 7.036). Il decremento ha interessato sia i lavoratori italiani (-31,7 per cento), sia quelli extracomunitari (-9,7 per cento) che operano in Sicilia.
Gli infortuni agli under 19 non diminuiscono
Dall’analisi per classi di età emergono decrementi generalizzati in tutte le fasce tranne che per le denunce di infortunio degli studenti fino a 19 anni, che registrano un incremento nei primi cinque mesi del 2023 del + 24,4 per cento. Le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’Istituto in Sicilia, nei primi cinque mesi del 2023, sono state 24, a fronte di 20 del corrispondente periodo del 2022 (+20 per cento). Le denunce di malattia professionale protocollate in Sicilia nei primi cinque mesi del 2023 sono state 667, in aumento di 126 casi (+ 23,3 per cento rispetto allo stesso periodo del 2022); a livello nazionale sono aumentate del 22,5 per cento (da 25.593 a 31.346). In particolare nella gestione industria e servizi si registra un incremento del 32,2 per cento, un modesto calo in agricoltura (-14 per cento) ed un aumento del 50 per cento nella gestione per conto dello Stato (da sei a nove casi).