Innovazione per le Pmi, necessaria ma costosa. Guida al voucher del Governo

Sulrapporto tra aziende e tecnologiac’è molto da fare, inSiciliacome nel resto d’Italia. Spesso, però, mancano le risorse. Per questo ilGovernoha deciso di stanziare75 milioni di europer il “Voucher per consulenza in innovazione“. La misura punta a sostenere “i processi di trasformazione tecnologica e digitale delle Pmie delle reti di impresa”, ma anche ad “ammodernare gli assetti gestionali e organizzativi, compreso l’accesso ai mercati finanziari”. Fuori dal linguaggio burocratico, si tratta di accompagnare le Piccole e medie imprese nella strada inevitabile, maspesso complessa,delladigitalizzazione. Il voucher è emesso dalministero delle Imprese e del Made in Italynell’ambito delPiano Industria 4.0.Il programma varato nel 2016 dalgoverno Renziper “spingere” la trasformazione tecnologica delle imprese. Piano modificato a più riprese negli anni successivi, da ultimo dalgoverno Melonicon laLegge di Bilancio 2023.Le domande potranno essere compilate dal 26 ottobre al 23 novembre, mentre l’invio sarà possibile dal 29 novembre. Leggi anche –Auto elettriche, Sicilia protagonista grazie al “know-how sulla tecnologia” I dettagli della misura sono messi nero su bianco nelDecreto 19 ottobre 2023firmato dal direttore generale del MinisteroGiuseppe Bronzino.Il voucher per consulenza in innovazione è dedicato alle aziende “operanti su tutto il territorio nazionale”, che possano qualificarsi “comemicro, piccola o media impresaai sensi della normativa vigente”. Possono beneficiare della misura anche lereti d’impresa“composte da un numero non inferiore a tre Pmi in possesso dei requisiti descritti”. Le reti possono partecipare “purché il contratto configuri unacollaborazione effettiva e stabile“. Le aziende devono rispettare i consueti obblighi di legge e non presentare incompatibilità. In particolare devono garantire di “non aver ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero”. LaCommissione europeainfatti ha stabilito che questa procedura è “illegale e incompatibile con il mercato comune“. Leggi anche –Un check up gratuito per testare le capacità digitali dell’impresa Il decreto fornisce anche i dettagli sulle“spese ammissibili”,cioè sull’impiego materiale dei voucher. In generale sono incluse “le prestazioni di consulenza specialistica rese da unmanager dell’innovazione qualificato“. Cioè iscritto “nell’apposito elenco del Ministero“, oppure indicato “a parità di requisiti personali e professionali” da una società iscritta nello stesso elenco. Una sorta di suggerimento “garantito”, insomma. Il professionista, si precisa, può essere “indipendente” dall’azienda ma deve essere comunque “inserito temporaneamente, con uncontratto di consulenzadi durata non inferiore anove mesi, nella struttura organizzativa dell’impresa o della rete”. Anche gli ambiti della consulenza vengonodettagliati dal Ministero.Essa dovrà “supportare i processi di innovazione, trasformazione tecnologica e digitale delle imprese e delle reti”. Inoltre deve contemplare “una o più delle tecnologie previste dalPiano impresa 4.0“. Leggi anche –Volkswagen, nessuna nuova fabbrica in Sicilia, ma l’Isola farà i chip L’elenco di queste tecnologie è molto lungo, ma comprende “big datae analisi dei dati”, “cyber security“, “manifattura additiva estampa tridimensionale” e naturalmente “realtà virtuale e realtà aumentata“. Inoltre si può fare ricorso a “robotica avanzata e collaborativa”, arrivando persino a sistemi di “interfaccia uomo-macchina“. Sono previsti interventi anche sul fronte organizzativo. Il manager qualificato può intervenire “nelle pratiche commerciali, nelle strategie digestione aziendale, nell’organizzazione del luogo di lavoro”, a patto che il suo contributo comporti “un significativo processo di innovazione organizzativa dell’impresa”. Inoltre può avviare anche “percorsi finalizzati allaquotazione sui mercati” e altre operazioni finanziarie. Un largo raggio di attività, insomma, ce deve essere messo nero su bianco con “un contratto di consulenza sottoscritto dalle parti successivamente alla data di presentazione delladomanda di ammissioneal contributo”.