Turismo dei sensi, esperienziale, dei borghi. Una scoperta dei territorio fatta di piccoli piaceri e senza affollamenti. È da qui che bisogna ripartire per rilanciare il settore in Sicilia nel dopo pandemia. Ne è convinta Giusi Pulvirenti, titolare e direttore tecnico di Sciality Viaggi, agenzia specializzata nei pacchetti turistici con sede a Riposto. L’abbiamo incontrata proprio nel porto turistico di Riposto, il “Porto dell’Etna” per antonomasia. Per viaggiare di nuovo, vicino o lontano, occorrerà ancora aspettare, ma lei è ottimista. Dopo tanti anni di esperienza come organizzatrice, ma, sottolinea, soprattutto di viaggiatrice, è già pronta a rimettersi in attività non appena si allenteranno un po’ i vincoli legati all’emergenza virus.
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Turismo esperienziale
“Per me è importante proporre il territorio, i percorsi enogastronomici e vedo che ai visitatori questo piace molto”. Si tratta di un tipo di turismo poco scelto dalla massa, ma che negli ultimi anni è sempre più apprezzato. Esperienze consigliabili soprattutto in questa fase di passaggio dalla pandemia a un nuovo inizio di normalità. E la Sicilia non ha rivali in questo. Ogni angolo, prodotto o monumento merita di essere visto o assaggiato. “Per esempio c’è tanto da scoprire sui Nebrodi o sulle Madonie o anche nelle isole minori. L’importante – precisa – è di prendere come punti di riferimento le guide locali, quelle ufficiali, che conoscono bene il territorio”. Riferimenti professionali che portano Giusi Pulvirenti a immaginare un futuro positivo anche per le agenzie di viaggi. “Ci sarà ancora più l’esigenza di avere informazioni e riferimenti affidabili”.
Essenziale la pulizia
Nonostante le restrizioni la voglia di viaggiare è sempre più diffusa e ci sono già molte richieste per la Sicilia per la prossima estate. Il settore ha però bisogno di certezze e di programmazione. La speranza è di ripartire da maggio per potere sfruttare l’estate. Perché il turista possa godere appieno della propria esperienza, occorre accoglierlo al meglio. In questo hanno una grossa responsabilità le amministrazioni comunali e non. Sono loro che devono pulire, posizionare i cartelli informativi e soprattutto, rendere accessibili i luoghi. Ecco perché Giusi Pulvirenti li invita all’azione. “Le amministrazioni pubbliche devono capire che i turisti vogliono trovare un ambiente pulito e ordinato, a partire dalle strade. Una lezione che i privati hanno appreso bene – conclude Pulvirenti – perché nelle nostre strutture il turista si sente veramente bene accolto”.