La Sicilia rischia di perdere i fondi nazionali per le politiche sociali

“La Sicilia rischia di perdere i finanziamenti nazionali per le politiche sociali del triennio 2022/2024 e di quelli successivi”, parola diCgile Spi. Ladenuncia/allarmeè contenuta nellaletterainviata allaministra del lavoro e delle politiche sociali, Marina Elvira Calderone, alpresidente della Regione SicilianaRenato Schifani e alla giunta regionale da parte di Cgil e Lo Spi Sicilia in una nota a firma Francesco Lucchesi ed Elvira Morana (Cgil), Maria Concetta Balistreri e Pippo Di Natale (Spi). Il rischio di perdere i finanziamenti, secondo chi denuncia e chiede un intervento imemdiato, avrebbe tre colpevoli: idistretti socio-sanitari, la regione e il ministero. I primi sarebbero colpevoli di“ritardi nella spesa”, la Regione di“mancato intervento”e il ministero competente di“superficialità”perché “ha approvato linee guida che non rispondono ai criteri stabiliti dal ministero stesso”. Una situazione complicata che rischia di ingarbugliarsi ancora di più secondo Cgil e Spi Sicilia se non si fa subito qualcosa per recuperare i finanziamenti per le politiche sociali. “L’avvento dell’autonomia differenziatarenderebbe in questo contesto ancora più fragile se non addirittura inesistente il sistema del welfare nella nostra regione”. Leggi anche –Cgil Sicilia in piazza contro l’autonomia differenziata e per la sanità pubblica Serve larendicontazionedella spesa da parte dei distretti socio-sanitari per almeno il75%. Senza, scrivono i sindacalisti nelle missiva, “non si potrà accedere ai finanziamenti delle annualità successive non rendendo di fatto operativi i livelli essenziali di processo e di sistema previsti dal Fondo nazionale per il contrasto allapovertàe dal Fondo nazionale per lanon autosufficienzaallo scopo di omogenizzare il godimento dei diritti su tutto il territorio nazionale”. Leggi anche –Caregiver, pochi fondi in Sicilia. Cgil: “Dal governo schiaffo ai più fragili” Cgil e Spi parlano anche diincongruenzanell’operato del governo. “Il governo nazionale legifera sul taglio dei trasferimenti in assenza della rendicontazione del 75% e contemporaneamente prevede la preliminare definizione deiLepsper l’autonomia differenziata. Questo rivela – sostengono gli esponenti di Cgil e Spi – che non tiene affatto conto delledifficoltàche vivono i Comuni della nostra regione, 147 su 391commissariati, 69 in dissesto e 43 in predissesto. Il tutto come sempre nel silenzio delle istituzioni regionali”. Leggi anche –Sicilia, 147 Comuni senza i bilanci di previsione. Regione manda i commissari Cgil e Spi Sicilia chiedono “l’individuazione in modotrasparentee condiviso di soluzioni per superare l’impasse che si va a determinare e uscire dalloop, a tutela degli uomini, delle donne, dei bambini, degli immigrati, dei disabili della Sicilia. Il governo regionale – sostengono i sindacalisti – non può sottovalutare o ignorare la partita che si gioca sulla pelle dei piùfragili, e i rischi che si corrono nel totale disinteresse del governo nazionale”.