Le Salinelle di Paternò tornano a fare parlare di sé. Da alcune settimane, infatti, i vulcanetti di fango ubicati alla periferia ovest di Paternò mostrano un’attività eruttiva più intensa del solito. Nuove bocche emissive si sono formate soprattutto nella porzione orientale dell’area (quella, per intenderci, più prossima all’ex velodromo) e persino lungo la strada che costeggia il sito. Inoltre, un nuovo vulcanetto fangoso si sta edificando a monte di questa zona raggiungendo ad oggi quasi un metro di elevazione. A causa di questa nuova attività, le acque salmastre e fangose, che presentano anche una temperatura anomala superiore ai 30°, hanno traboccato dal muretto di recinzione dell’area invadendo le strade limitrofe fino quasi a lambire alcune case del paese.
Sviluppo di lungo termine per il vulcano
Grazie agli studi effettuati dall’INGV negli ultimi trent’anni e grazie al monitoraggio periodico della temperatura e della composizione dei gas e delle acque che l’istituto effettua costantemente, è accertato che periodi di maggiore attività delle Salinelle riflettono aumenti di pressione di gas magmatico nei serbatoi profondi che alimentano l’attività dell’Etna. Ciò che si osserva oggi alle Salinelle è dunque un’indicazione che il sistema di alimentazione etneo più profondo (quindi al di sotto dei 10 km dalla superficie) sta accumulando energia, anche se gli sviluppi di queste fenomenologie saranno di lungo termine (sicuramente molti mesi) e non sono quindi collegabili con l’attività attuale dell’Etna. La situazione è comunque sotto costante osservazione da parte degli esperti dell’INGV.