Nella guerra tra giudici e Caronte pagano i cittadini. “Aumenti del 500%”

Nella guerra tra giudici e Caronte pagano i cittadini. “Aumenti del 500%”

Cosa c’è dietro laguerra giudiziariatra lamagistraturae la società di navigazioneCaronte? Una miscela esplosiva dimancate osservanze,rigore e quant’altro che alla fine, come tutti si aspettavano, si sta ripercuotendo suituristie soprattutto sugliabitanti delle isole.Proprio alcuni giorni fa questa guerra senza fine di carte bollate si è tradotta in un bell’aumento di alcune tariffedei trasporti marittimi che se non saranno bloccate potrebberoaffossare l’economia delle Isole Minori. Facciamo un passo indietro di alcuni mesi. Tutto parte della disposizione deisequestri delle navida parte della procura di Palermo nei confronti della Caronte, per mancata inosservanza delle norme previste nel bando per iltrasporto dei disabili.I fatti risalgono a metà giugno e hanno sortito ildimezzamento della flotta della compagniache ha il monopolio dei trasporti per le isole minori siciliane. Dopo lo scontro legale, con laconferma recente del tribunale del Riesameche ha ribadito il sequestro delle navi che continuano ad operare in regime commissariale, ma soprattutto ilperdurare del fermo di tre navi,chiamate “zattere” per la loro capienza, la compagnia, dopo aver riunito il Cda, ha deciso di rispettare gli impegni presi con la Regione, ma didisattendere i contratti e operare in regime di libero mercato, senza – come ribadito nei comunicati dell’azienda – un solo contributo dalla Regione. Ma la mossa del cavallo, ovviamente, avrebbe avuto ripercussioni. E così da alcuni giorni la Caronte tourist ha disposto unaumento del 500 per cento delle tariffe riservate al trasporti speciali,quelli soprattutto di carburante, gas, oli combustibili e quant’altro. Oggi se unautotrasportatoredi questi prodotti va in agenzia pagherà un biglietto andata e ritorno da Lipari per Milazzonon più mille euro circa, ma cinquemilacon tutte le ripercussioni che ne derivano per i prezzi alla pompa, ma in particolare per il costo dell’energia elettricavisto che la produzione di energia avviene attraverso carburanti. La decisione della Caronte, giunta all’improvviso, mentrela Regione aveva detto che avrebbe vigilato,ha mandato in subbuglio tutti i primi cittadini delle isole minori che alcuni giorni fa con una lettera indirizzata alla presidenza della Repubblica, alla presidenza del Consiglio dei ministri, ai ministri alle Infrastrutture e trasporti, alle Politiche del mare del ministro sicilianoNello Musumeci,al ministro per il Sud e alla Regione siciliana hanno chiesto il blocco immediato degli aumenti già operativi. “Purtroppo quanto paventato con la nota circa il passaggio a mercato libero da parte della Siremar si è incredibilmente avverato poiché il problema delle tariffe si è presentato con la sua prevista gravità in quanto i mezzi adibiti altrasporto di carburanti, Gpl, rifiuti speciali e ospedalieri, ossigeno… è stato applicato un rincaro pazzesco di circa il 500 per cento. Quanto sta accadendo nel pieno svolgimento della stagione turistica crea situazioni di incertezza e di notevole disagio e si riverbera negativamente dal punto di vista economico e sociale oltre che nelle presenze turistiche, che registrano un forte calo…”, scrivono i primi cittadini Riccardo Gullo (Lipari), Clara Rametta (Malfa), Giacomo Montecristo (Leni), Salvatore Militello (Ustica), Filippo Mannino (Lampedusa Linosa), Francesco Forgione (Favignana), Fabrizio D’Ancona (Pantelleria) e Domenico Arabia (S. M. Salina). I primi cittadini hanno quindi chiesto un urgente intervento “delle autorità per l’adozione di misure correttive al libero mercato e bloccare gli aumenti tariffari applicati”. Dalla Regione è arrivata la nota in risposta dell’assessoreAlessandro Aricòche se da un lato rassicura, dall’altro continua a preoccupare una parte dei sindaci che temono alla fine che queste ulteriori risorse stanziate per il trasporto alla possano finire nel complessivo dei contributi annuali erogati. “Niente allarmismi, la Regione siciliana ha già adottato, in tempi record, una misura destinata afronteggiare l’aumento dei costi per il trasportodei carburanti nelle isole minori, dovuto al passaggio al regime di libero mercato da parte della Caronte&Tourist”, scrive Aricò. “Il governo Schifani, con una specifica norma approvata dall’Assemblea regionale, ha infatti stanziato800 mila euro destinati ai contributi agli autotrasportatori di merci pericolose, proprio per fronteggiare l’aumento delle tariffe adottato dalla compagnia di navigazione”. Aricò, rivolgendosi ai sindaci dei Comuni delle isole minori che hanno manifestatopreoccupazione per i rincariche potrebbero ripercuotersi sui prezzi al dettaglio aggiunge che “lo scopo del provvedimento che abbiamo predisposto e che l’Ars ha condiviso èsterilizzare eventuali impennate dei costi che possono poi ricadere su residenti e turisti. Veniamo così incontro sia agli autotrasportatori sia a chi vive nelle isole, verso le quali il governo regionale nutre sempre grande attenzione”. In definitiva la Regione dovrebbeerogare alle ditte di autotrasporto le somme corrispondenti agli aumentiapplicati dalla compagnia.L’autotrasportatore dopo aver acquistato i biglietti farà specifica richiesta di rimborso alla Regione.Il meccanismo sarà questo, ma appare evidente che se questo scontro dovesse perdurare le tariffe in vigore in tutte le isole subirebbe uncontraccolpoche si abbatterà su un mercato tariffario che in alcuni settori è giàal limite del tollerabile.