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Opere d’arte rubate e vendute al mercato nero. Carabinieri “angeli custodi”

Dipinti e reperti vengono rubati e finiscono nel mercato nero della ricettazione. Riappaiono su siti web di e-commerce o in altre regioni, come nel caso dei paliotti di marmo restituiti a Torre del Greco (Napoli), dopo che i militari dell'Arma li hanno ritrovati a Noto

Pochi giorni fa, a Torre del Greco, Napoli, due “paliotti” in marmo, parti decorate di un altare, sono stati restituiti dai Carabinieri siciliani al parroco della Basilica Pontificia di Santa Croce. I paliotti erano stati rubati dieci anni prima, nel 2013, dalla chiesa campana e misteriosamente spariti nel nulla. Erano finiti nel mercato nero della ricettazione e sono stati ritrovati nel 2022 a Noto, durante una perquisizione all’interno di una sfarzosa struttura privata, in cui i militari dell’Arma hanno sequestrato beni culturali ed archeologici, come mosaici, per un valore di circa tre milioni di euro. Si tratta solo di un caso tra i tanti che interessano l’Italia e la Sicilia e impegnano i Carabinieri del Nucleo per la Tutela del patrimonio Culturale (Tpc), una divisione specializzata in reati che riguardano i beni culturali. La Sicilia ha una sezione del Nucleo a Palermo, con una dipendenza a Siracusa e nel corso del 2022 l’attività è stata intensa, seppure inferiore all’anno precedente. Diretta dal comandante Gianluigi Marmora, la sezione siciliana ha lavorato al recupero di oltre 900 reperti archeologici e ha denunciato 14 furti di reperti, con un calo rispetto ai 20 casi del 2021.

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Nuove norme dal 2022, vita dura per i tombaroli

Il 2022 è stato l’anno in cui è stato rinnovato il sistema normativo nazionale che tutela i beni culturali. Con la legge 22, è stato introdotto uno specifico titolo del Codice penale che prevede, tra i reati contro il patrimonio personale, disposizioni ad hoc per i beni culturali, con pene inasprite e maggiori poteri ai militari dell’Arma, che adesso possono operare sotto copertura anche in questo delicato ambito. L’inasprimento delle sanzioni ha comportato una diminuzione per esempio degli arresti in flagranza di reato: solamente una decina tra Sicilia e Campania, nei confronti di tombaroli e ricettatori. Una graduale diminuzione che emerge anche dalla Relazione annuale del Nucleo Tbc e che conferma il miglioramento dell’attività repressiva dell’Arma. Anche se la Sicilia è stata la Regione in cui si è registrato il numero maggiore di scavi clandestini (sono stati nove nel 2022) il numero è però in diminuzione rispetto ai 14 casi del 2021. Un ridimensionamento osservato anche in Lazio, Sardegna, Puglia e Campania, da sempre bacino di ricchezza per i tombaroli.

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Dipinti e reperti finiscono sui siti di e-commerce

Così, nel corso dell’anno, i Carabinieri del Nucleo hanno sequestrato a Lentini un area di 76 ettari, sottoposta a vincolo archeologico-paesaggistico, a Noto 92 preziosi reperti archeologici, tra cui teste marmoree e fittili, mosaici, vasi piatti anfore di epoca greco-romana, oltre ai due preziosissimi paliotti in marmo policromi del XVIII secolo, di provenienza illecita, restituiti poi a Torre del Greco da dove erano stati rubati nel 2013. Un dipinto è stato sequestrato a Palermo, risultato rubato nel 1991: era stato messo in vendita su un sito web di case d’asta. A Piazza Armerina sono state sequestrate 27 monete, quattro in argento e 23 in bronzo, di epoca greco-romana e medievale, individuate in vendita su siti web di e-commerce. Alla Biblioteca Lucchesiana di Agrigento sono stati restituiti due preziosissimi e rari manoscritti, scoperti in vendita in una casa internazionale d’aste. Al Conservatorio musicale ‘Scarlatti’ di Palermo è tornato un prezioso violino del 1861, all’Archivio storico della Diocesi di Mazara del Vallo 5.000 documenti di età compresa tra il 1400 e il 1800. A L’Aquila, l’Arma ha trovato 235 libri che erano stati rubati da una biblioteca siciliana.

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Una banca dati con 1,4 milioni di reperti

Oltre alle due persone arrestate in Sicilia, nell’ambito delle varie indagini di polizia giudiziaria per il recupero dei beni trafugati altre 50 sono state denunciate in stato di libertà, sono stati sequestrati beni illecitamente sottratti per oltre sette milioni di euro ed eseguite 40 perquisizioni. L’attività di questa sezione specializzata dell’Arma dei Carabinieri è stata dedicata anche alla prevenzione, con 456 controlli finalizzati alla sicurezza dei luoghi della cultura. I più sensibili sono infatti i luoghi di culto, le biblioteche, le abitazioni private, gli spazi espositivi pubblici e i musei. Numerose verifiche si svolgono anche in esercizi commerciali di settore, in mercatini, fiere ed antiquari. Qui entra in gioco un altro importante strumento, che si aggiunge alla professionalità dei militari ed è informatico: la grande “Banca dati dei beni culturali illecitamente sottratti“, gestita dal Comando nazionale dei Carabinieri Tutela patrimonio culturale. Si tratta del più grande archivio al mondo di opere d’arte rubate e contiene 1,4 milioni di schede che catalogano i reperti trafugati. Una lente digitale alla quale è difficile sfuggire.

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Agostino Laudani
Agostino Laudani
Giornalista professionista, nato a Milano ma siciliano da sempre, ho una laurea in Scienze della comunicazione e sono specializzato in infografica. Sono stato redattore in un quotidiano economico regionale e ho curato la comunicazione di aziende, enti pubblici e gruppi parlamentari. Scegliere con accuratezza, prima di scrivere, dovrebbe essere la sfida di ogni buon giornalista.

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