“Oppenheimer”, il film sul padre della bomba atomica (che parla di tutti noi)
Sì, finalmente il filmOppenheimerarriva in sala ma la storia del padre della bomba atomica (come lo definì la rivista Time), il fisico teorico statunitense che mise fine allaSeconda Guerra Mondiale, ideando gli ordigni lanciati suHiroshimaeNagasaki, è drammaticamente contemporanea e racconta qualcosa su tutti noi. Nel bel mezzo del deserto delNew Mexico, il 16 luglio 1945, si svolse ilTrinity Test, il primo sull’uso di un ordigno nucleare. Il pool di scienziati non poteva scongiurare il rischio che lanciando la bomba, l’intera atmosfera terrestre prendesse fuocodistruggendo il mondoin un istante, eppure, nonostante ilpericoloe l’incertezza scelsero di andare avanti.Christopher Nolan– il regista di capolavori moderni comeInception,DunkirkeTenet– è partito proprio da qui, dall’istinto autodistruttivo con cui conviviamo sin dalla notte dei tempi. Leggi anche –Biancaneve al cinema senza i sette nani. E non serve più neanche il principe Cast spettacolare – spiccanoCillian Murphy, Emily Blunt, Matt Damon, Robert Downey Jr. e Florence Pugh– e un grande sforzo produttivo per un film complesso e senzarisposte facili a domande terrificanti: quel pool di scienziati lavorava ad un ordigno distruttivo mai visto prima e con l’incertezza che inazistiavrebbero potuto batterli sul tempo. E in quel caso, dove avrebbero lanciato la loro bomba? SuLondrao suMosca? Cosa sarebbe successo al mondo che conosciamo seHitleravesse avuto l’atomica? Con i “se” e i “ma” non si fa la storia ma dopo la fine della guerra, ogni nazione ha sviluppato un arsenale nucleare e oggi siamo letteralmente seduti su unapolveriera. Dal film alla realtà, se laRussiacedesse all’impulso di lanciare un ordigno nucleare tattico contro l’Ucraina, si innescherebbe una rappresaglia che porterebbe allaterza guerra mondialee la successiva, come predetto da Einstein, verrebbe combattuta con pietre e bastoni. Leggi anche –Ageismo, la paura di apparire vecchi, i filtri sui social e il successo di Barbie E del resto, dopo la fine della guerra, il fisico teorico americano venne preso dal dilemma etico: era giustogiocare a fare Dio, si era varcato un punto di non ritorno? Nolan si è ispirato ad un bellissimo libro –American Prometheus, in Italia edito daGarzanti– ma nel momento in cui tentennò e divennepacifista, da eroe nazionale a capo di un pool di scienziati che aveva sconfitto i nazisti, Oppenheimer divenne unnemico pubblico, un cospirazionista, uncomunista. Ecco perchéOppenheimerè un film non solo potente ma necessario, perché capace di raccontare i lati bui dell’animo umano e la corruzione del potere. Ieri l’atomicae oggi l’intelligenza artificiale: i dilemmi etici fanno parte della corsa instancabile verso il progresso, sul peso delle scelte che ricadono su tutti noi, sul senso diresponsabilitàche dovrebbe guidare chi agisce. Per tutti questi motivi, Oppenheimer offre 185 minuti digrande cinemacon la colonna sonora diLudwig Göranssonper un film intenso ai limiti del perturbante che non vi deluderà!