Intesa col governo nazionale per ripianare il disavanzo in dieci anni anziché tre per consentire di mettere finalmente ordine nei conti della Regione, dopo decenni di “allegra gestione”. I provvedimenti su questi due temi sono stati illustrati questa mattina al PalaRegione di Catania dal presidente della Regione siciliana Nello Musumeci e dagli assessori all’Economia Gaetano Armao, alla Salute Ruggero Razza e all’Istruzione Roberto Lagalla.
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Accordo Stato- Regione, i dettagli
Sull’altro tema affrontato in conferenza stampa, l’accordo Accordo Stato-Regionesul disavanzo è stato raggiunto al termine di un inter avviato a dicembre 2019 e finalizzato l’altro ieri sera, dopo un serrato negoziato, con l’intesa approvata dal Consiglio di Ministri. L’accordo prevede la ripartizione di un disavanzo di quasi 2 miliardi in dieci anni, a partire dal 2022, la “liberazione” di 421 milioni per il bilancio 2021 e una operazione di riqualificazione della spesa che dal 2021 al 2029 porterà a risparmi per 1 miliardo e 740 milioni. In quest’ambito sono state individuate aree di intervento sui cui agire in quota percentuale, senza dover indicare con puntualità le riduzioni di spesa voce per voce. In merito all’accordo con Roma sul disavanzo – ha aggiunto Musumeci – permetterà alla Regione, come diceva Piersanti Mattarella, di avere finalmente “le carte in regola”. E’ un accordo che rappresenta l’autonomia della responsabilità”.
“Disavanzo spalmato in 10 anni”
“Dalla fine del 2019 a oggi – aggiungel’assessore Armao- abbiamo spinto per spalmare il disavanzo risultante dal rendiconto 2018 in dieci anni anziché in tre anni. Il negoziato col ministero dell’Economia ci ha consegnato risultati importanti: 740 milioni di minori entrate a causa del Covid che saranno interamente ricoperte dallo Stato, 13 milioni di differimento delle rate di muto come ottenuto da altre regioni, la possibilità di “liberare” 421 milioni di cui disporre nel bilancio 2021 e affrontare in serenità quest’anno. Complessivamente, il nuovo accordo costituisce una manovra che vale 2.161 milioni di euro, composta da una progressiva riduzione di spesa sino al 2029 che va nella direzione già intrapresa dal governo Musumeci e da investimenti. In più Abbiamo ottenuto una franchigia del 10% sugli obiettivi di riduzione di spesa accorpati per gruppi, cosa che ci lascia ambiti di manovra”.