L’architettura contemporanea si mette al servizio delle aree dismesse della Circumetnea nei comuni di Adrano, Biancavilla e Santa Maria Di Licodia e il frutto di questo lavoro diventa una mostra – che rimarrà aperta per tre mesi alle Ciminiere di Catania – con gli elaborati degli studenti dell’Sds Architettura di Siracusa e del Di3a (UniCt), con il contributo di architetti e sperti resident e visitors. Il workshop si chiama “Mənd It – Ricucire lembi urbani” ed è stato promosso dall’Ordine e dalla Fondazione degli architetti Ppc della provincia di Catania. Si comincia da Adrano, dove il processo di rinaturalizzazione e un nuovo ecosistema sono al centro dell’idea pensata per il territorio, attraverso un nuovo rapporto con la natura che favorisca la raccolta e la gestione delle acque. Un messaggio chiaro per la prevenzione dal rischio idrogeologico, prevedendo uno sviluppo territoriale su scala domestica – attraverso spazi che favoriscano l’interazione – e una scala infrastrutturale che incentivi la mobilità green. “Salamandra verde” – questo il nome del progetto – è un lavoro minuzioso realizzato dagli studenti Sabrina Anna Argirò, Antonino D’Agate, Elisa Falcone, Corinne La Rocca, Dario Mirabella, Simone Procaccianti, Fabiana Raciti, Miriam Severino e Alessia Tomaselli. A supportarli i tutor Eleonora Ingiulla e Salvatore Leanza, con il prezioso contributo del visitor Francisco Leiva e dei resident Francesca Castagnetto e Fernanda Cantone.
Sicurezza e recupero idrogeologico
“Ferrovilla”, invece, il percorso lineare immaginato dal team di Biancavilla, che andrebbe a sostituire la linea ferrata interrata. Nel prospetto emerge la presenza di alcuni nodi cruciali su cui sviluppare opere e interventi che diano vita a un parco lineare su cui s’intersechino tracciati pedonali e verdi, pensati quale “valvola di sfogo” per le acque meteoriche. A impreziosire lo studio la presenza del visitor Piero Bruno e dei resident Fabrizio Foti e Carlo Palazzolo, a sostegno di un folto gruppo. Tutor: Andrea Allegra, Marialaura Calogero, Matteo Pennisi, Arianna Vittoria Scalzo. A completare la squadra: Gabriele Ascia, Roberta Cerruto, Saverio Cristaldi, Sara Jerbi, Alessia Navarria, Simone Palermo, Anna Petralia, Chiara Rinaldi, Santi Manuel Scalia, Husmand Toluian, Giuseppe Tomasello e Federica Ursino. Otto i punti principali su cui sviluppare altrettante opere di architettura contemporanea individuati da “Messa in Sicurezza”, che ha acceso i riflettori su Santa Maria di Licodia. Un progetto che ha tenuto conto della morfologia e urbanistica del territorio, caratterizzato da dislivelli e da un’accentuata presenza di abitazioni sull’area di intervento. Per questo sono state pensate architetture in grado di collegare la città anche a livelli diversi. La riqualificazione della linea ferrata verrebbe completata da aree e piazze di sosta green. L’elaborato è frutto del lavoro di Marina Calì, Giulia Caruso, Lorena Caruso, Federica Dell’Elba, Melania Gentile, Francesca Nicotra, Roberta Pinazzo, Rachele Raciti, Costanza Scarcipino, Giada Ullari e Carola Percolla. A coadiuvarli i tutor Valeria Bruno, Cristina Elena Francesca Licciardello e Graziano Testa. Visitor e resident rispettivamente Vincenzo Riso e Luigi Pellegrino.