Reddito di emergenza e sgravi per le imprese: il decreto rilancio

Reddito di emergenza e sgravi per le imprese: il decreto rilancio

Il provvedimento vale 55 miliardi. Rinnovato il bonus autonomi. Stop alla rata Irap e all’Imu per il turismo. I ristoranti non pagheranno la Tosap. Oltre tre miliardi per la Sanità Il 13 maggio è arrivato il decreto aprile. Il governo lo ha ribattezzato “rilancio”: mette in campo 55 miliardi, più di 25 sono dedicati al lavoro, in particolare per il rinnovo della cassa integrazione e per il bonus autonomi. Stop alla rata Irap e all’Imu per il settore turistico. I ristoranti non pagheranno la Tosap (la tassa per l’occupazione di spazi e aree pubbliche). C’è, come previsto, ilreddito di emergenza. È rivolto a chi non ha le condizioni per accedere al reddito di cittadinanza ma si trova, come ha spiegato il presidente del Consiglio Conte, “in forte sofferenza”. Si tratta di un contributo fino a 800 euro, modulato in base alla composizione del nucleo familiare. Grazie a un accordo con l’Anci, bar e ristoranti non pagheranno la Tosap. È una soluzione per permettere di recuperare parte dei coperti persi senza pesare sulle casse delle attività. Ristoranti e bar, infatti, dovranno distanziare i tavoli e hanno quindi bisogno di nuovi spazi. Leggi anche –Quattro mq per cliente e menù: come riapriranno i ristoranti Non pagheranno la prima rata dell’Imu alberghi e stabilimenti balneari. Un altro sostegno passa attraverso le famiglie: i nuclei con un Isee inferiore ai 40 mila euro avranno un bonus vacanze da 500 euro, da utilizzare nelle strutture italiane. Leggi anche –I Balneari: “Le linee guida sono una porcheria. Difficile riaprire” Visto il ritardo del decreto rilancio, l’intervento non poteva che essere (almeno in parte) retroattivo. Chi ha usufruito dell’indennità a marzo (pari a 600 euro) la riceverà in automatico, probabilmente entro pochi giorni. Per maggio il discorso sarà differente: l’indennità potrà essere di mille euro, ma servirà passare da una nuova domanda. Lo stanziamento complessivo è di 4,5 miliardi. Verrano tagliati 4 miliardi di tasse per tutte le imprese fino a 250 milioni di fatturato. Uno dei provvedimenti più corposi è lo stop alla rata Irap di giugno. Nel complesso, per le imprese si muovono 15-16 miliardi, tra contributi a fondo perduto e imposte sospese. Lo stanziamento per la Sanità è di 3 miliardi e 250 milioni. Sono stati stanziati 40 milioni a un fondo per le strutture semi-residenziali per persone con disabilità. Il decreto prevede inoltre 240 milioni per le nuove assunzioni nella Sanità e 190 milioni per incentivi ai medici. Permesso temporaneo e autodenuncia dei datori di lavoro: sono questi i due canali scelti per far emergere nero e immigrati irregolare nell’agricoltura. Al settore sono stati destinati 1 miliardo e 150 milioni di euro. Saranno indirizzati ai comparti che hanno sofferto di più, come florovivaismo, agriturismi e filiera del vino. La sanatoria riguarda anche colf e badanti. Leggi anche –Agricoltura, mancano manodopera e regolarità Sisma bonus ed eco-bonus si potenziano. Il credito d’imposta per lavoro di ammodernamento sarà pari al 110 per cento. Uno strumento che dovrebbe fare leva sull’edilizia. Leggi anche –Ecco gli aiuti per rilanciare l’edilizia Il provvedimento destina 1,4 miliardi all’università e ricerca, con l’assunzione di 4000 ricercatori. Per la scuola 1,6 miliardi, in vista della riapertura a settembre. I congedi parentali per chi ha figli fino a 12 anni vengono estesi fino a 30 giorni ricevendo il 50 per cento della retribuzione. In alternativa è stato rinnovato il bonus babysitter (spendibile anche per i campi estivi). Vale 600 euro per chi ha già usufruito del bonus a marzo e 1.200 euro per chi non l’ha ancora sfruttato. Entrambe le misure potranno essere utilizzate, comespiegato dal ministro del Lavoro Nunzia Catalfo, entro il mese di settembre.