Le Sezioni riunite della Corte dei conti hanno dato via libera alla parifica del rendiconto generale 2019 della Regione siciliana. I giudici contabili hanno mosso tuttavia diverse contestazioni. In particolare, il risultato di amministrazione “è dichiarato irregolare per l’insufficiente, oppure per l’omessa contabilizzazione degli importi”. Dichiarate irregolari anche altre partite contabili, relative al Fondo perdite società partecipate, al Fondo residui perenti e al Sistema sanitario regionale. Infine, sono stati dichiarati non regolari lo Stato patrimoniale e il Conto economico dell’Ente. A stretto giro è arrivata la replica dell’assessore regionale al Bilancio, Gaetano Armao: “Prendiamo atto dell’auspicata parifica del rendiconto 2019. Per quanto riguarda alcune rettifiche richieste, ci si riserva di svolgere le considerazioni di merito appena sarà disponibile il dispositivo della decisione con le relative motivazioni”.
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Musumeci: “Non chiediamo regali”
A intervenire nel corso dell’udienza della Corte dei Conti, stamattina, è stato il presidente della Regione Nello Musumeci. Il governatore ha ricordato “i molteplici accordi conclusi con il Governo centrale”, che hanno permesso di adottare “modalità specifiche di ripianamento dei disavanzi provenienti dalle precedenti gestioni, dimostrando che la Regione ha voltato pagina nella gestione degli equilibri di bilancio e recuperato credibilità finanziaria”. L’obbiettivo della Regione, ha aggiunto il presidente, non è quello di chiedere regali ma “risorse per garantire l’espletamento delle funzioni statutariamente attribuite e i livelli essenziali delle prestazioni costituzionalmente riconosciuti e che con l’attuale gettito è insostenibile”.
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Chiesto incontro al premier Draghi
Sul piano fiscale, ha aggiunto il presidente della Regione, “la capacità espansiva delle entrate nel bilancio regionale deve invece essere ancorata all’incremento del gettito tributario assicurato dalle modifiche del sistema di devoluzione delle entrate”. Per questo Musumeci ha chiesto un incontro al Presidente del Consiglio Draghi, “per ridefinire urgentemente gli accordi finanziari riconoscendo alla Sicilia quanto necessario a garantire i diritti di cittadinanza”. Per quanto riguarda il Ministero dell’economia, il presidente ha ricordato che è già insediato “il gruppo di lavoro misto Stato-Regione che, dopo una lunga pausa connessa anche alla pandemia, sta definendo le linee della nuova normativa di attuazione in materia finanziaria”.
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La road map del Governo regionale
Il presidente della Regione ha toccato poi il tema del finanziamento degli enti locali. Quest’ultimo “ci inquieta e, se non affrontato con urgenza e determinazione, rischia di provocare la paralisi dei Comuni”. Il governatore ha evidenziato inoltre le difficoltà connesse alle norme nazionali relative agli appalti pubblici, “che finiscono con il frenare l’avvio di opere e cantieri, limitando lo sviluppo del territorio”. Infine, Musumeci ha anticipato l’intenzione di trasmettere presto all’Ars un disegno di legge riguardo la situazione delle ex Province, ma anche l’avvio del piano di formazione per i dipendenti regionali “con l’obiettivo di aggiornarne le competenze, soprattutto sul fronte della digitalizzazione”.