Rifiuti, la Sicilia supera il 50% di differenziata. 80 i Comuni “ricicloni”

Sono80 i Comuni Rifiuti Freein Sicilia,30 in più rispetto all’anno precedente. Sono quelli che hanno prodottonon più di 75 kg di rifiuti indifferenziati (RI)per abitante in un anno, sfuggendo in questo modo alle cicliche crisi dovute all’esaurimento delle discariche. È quanto risulta dalla pubblicazione del Dossier Comuni Ricicloni Sicilia 2023, che riporta i dati 2022 della gestione della raccolta dei rifiuti dei comuni Siciliani. Complessivamente la raccolta differenziata in Sicilia nel 2022 si attesta al 53,34 per cento, superando quindi per la prima volta il 50 per cento:era il 48,7 nella precedente rilevazione riferita al 2021. È il comune diLongi, in provincia di Messina, che si afferma in vetta alla classifica con unaproduzione di 19,2 kg/abitante annuo di rifiuti indifferenziati e il 92,83 per cento di raccolta differenziata (RD). Ma in questa speciale classifica rientrano anche, per la prima volta, anche un comune sopra i 50.000 abitantiMazara del Vallo,con 57 kg abitante e 87,3 per cento di raccolta differenziata.Sciacca(39 mila abitanti) è invece il medio comune migliore per raccolta differenziata,superando l’85 per cento. Nella classifica dei migliori anche un altro comune tra i 15 e i 50 mila abitanti,Monreale, che ha anch’esso oltre 39 mila abitanti e una produzionerecord di soli 55 kg per abitante di RI, e arriva al 72,5 di differenziata. Un comune di medie dimensioni,San Giuseppe Jato (poco meno di 9 mila abitanti) raggiunge invece i22,8 Kg per abitante di RI e il 91,7 per cento di RD. Sono invece274 i Comuni che hanno superato il 65 per cento di raccolta differenziata,61 in più rispetto all’anno precedente, e che rappresentanoil 70 per cento dei Comuni siciliani con oltre 2 milioni e 300 mila di cittadini residenti. Tra questi spiccaMarsala, la quinta città siciliana con i suoi 80.000 abitanti e il 78 per cento di raccolta differenziata. Capoluoghi di provincia comeRagusa e Agrigentoraggiungono il 70,5 per cento,Enna e Trapani superano il 65. Secondo Legambiente Sicilia si tratta di “un ottimo segnale circa la necessità da un lato di ridurre significativamente la produzione di rifiuti indifferenziati intervenendo innanzitutto sulla prima R della gerarchia dei Rifiuti, e dall’altro migliorando anche la qualità della raccolta stessa dei rifiuti differenziati”. A pesare sul risultato complessivamente positivo della Sicilia, che per la prima volta supera il 50 per cento di differenziata,concorrono sempre di più Catania e Palermo, che ne 2022 si attestano rispettivamente al26 al 16 per cento.La citta di Messinaè quella che registra il miglior incremento percentuale, oltre 10 punti, da quando nel maggio  2021 ha esteso il porta a porta in tutta la città, e attestandosia fine 2022 ad unpromettente 53,41 per cento. Resta però la scadenza del 2030: gli obiettivi per i Comuni sono più sfidanti e selettivi e spingono sempre di più verso il recupero di materia, sia a valle che a monte non basterà più, quindi, raggiungere il 65 per cento di raccolta differenziata. “È iniziato ilcammino inarrestabile verso l’economia circolare, che qualcuno cercherà di ostacolare con proposte stravaganti come i cassonetti intelligenti al posto del porta a porta o con inceneritori e discariche, ma la direzione è tracciata – dichiara Claudia Casa, responsabile economia circolare di Legambiente Sicilia -. Lo testimoniano i numerosi comuni siciliani,ormai oltre il 70 per cento, comuni grandi e piccoli, costieri e montani, che hanno ottenuto il titolo di “Comuni Ricicloni”, conoltre il 65 per cento di raccolta differenziata. Lo confermano i sempre più numerosi Comuni Rifiuti Free,80 quelli del 2022, caratterizzati da una produzione inferiore ai 75 kg di rifiuti differenziatiper abitante che permette loro di sfuggire alle ricorrenti crisi dovute all’esaurimento delle discariche. È importante quindi accelerare verso questa direzione e mantenere una rotta nella quale i comuni devono continuare a svolgere insieme ai cittadini un ruolo straordinario”. Per molti Comuni, ricorda Legambiente Sicilia, sarà un impegno straordinario che richiederà una rimodulazione dei servizi di raccolta che dovranno essere sempre più puntuali ed efficaci, “a partire dallaimplementazione del porta a porta che favorisca sempre di più la raccolta monomateriale,l’introduzione della tariffa puntuale, lapromozione dei prodotti sfusi e del vuoto a rendere, la realizzazionei centri del riuso e di preparazione al riutilizzoel’introduzione dei CAM nei bandi della pubblica amministrazione.La regione dovrà sostenere l’impegno dei Comuni attraversointerventi concreti sui temi della gestione dei rifiuti e dell’economia circolare. A partire dalle modifiche puntuali da apportare della legge 9 del 2010, che prevedano la riduzione del SRR a 5 e la trasformazione in consorzi pubblici,l’eliminazione dei 280 ARO,riportando le competenze agli ambiti ottimali, e l’adeguamento degli obiettivi ai target di riciclo previsti dalla normativa europea e nazionale.Ed è “allo stesso tempo è necessario che la regione non perda più tempo nel definire le procedure amministrative peraccelerare e semplificare le procedure autorizzative per la realizzazione degli impianti industriali per il riciclo, quelli attualmente in istruttoria alla regione e quelli che saranno finanziati dai fondi del PNRR e che dovranno giocoforza concludersi entro il 2026″, ricordano gli ambientalisti. “La Sicilia può finalmente liberarsi dai rifiuti e avviarsi verso l’economia circolare, –dichiara Tommaso Castronovo, presidente di Legambiente Siclia– non costruendo nuove discariche o ampliando quelle esistenti, non realizzando inutili e costosi inceneritori, ma realizzando velocemente e bene gli impianti a servizio della raccolta differenziata e del riciclo. La Sicilia nei prossimi mesi e annibeneficerà di centinaia di milioni di euro, più di 700 milioni di euro– una cifra mai vista per la Sicilia – saranno destinati all’avvio di decine di cantieri con l’obiettivo di ottimizzare il sistema e migliorare la qualità della raccolta differenziata, anche nelle città metropolitane, e di recuperare il gap infrastrutturale della rete impiantistica per la gestione del Ri- ciclo integrato dei rifiuti. È un’occasione che la nostra regione non si può permettere di perdere per rendere concreta la transizione verso l’economia circolare”. Legambiente ha premiato le le migliori performance di raccolta differenziata per fascia di popolazione Il Dossier Comuni Ricicloni Siiclia è organizzato nell’ambito diSicilia Munnizza Free, il progetto nazionale di Legambiente per liberare la Sicilia dei rifiuti e avviarci verso l’economia circolare.Sicilia Munniza Freeè patrocinata da Anci Sicilia e Dipartimento regionale Acqua e Rifiuti e sostenuta da: Conai (Gold partner), LVS, Asia Ambiente Agesp (Partner sostenitori) e Sarco, a2a, WEM. I migliori Comuni siciliani sotto i 5.000 abitanti per percentuale di RD I migliori tra i 5.000 e 15.000 abitantiper percentuale di RD I migliori tra 15.000 e 50.000 abitantiper percentuale di RD Sopra i 50.000  abitantiper percentuale di RD Premiati anche iComuni con una produzione di Rifiuti indifferenziati non superiore ai 75Kg per abitante abitante I migliori Comuni in Sicilia sotto i 5.000 per quantità di rifiuti indifferenziato prodotto I migliori Comuni in Sicilia tra 5.000 e 15.000 abitanti per quantità di rifiuti indifferenziato prodotto I migliori Comuni in Sicilia tra15.000 e 50.000 abitantiper quantità di rifiuti indifferenziato prodotto I migliori Comuni in Sicilia sopra i 50 mila abitanti per quantità di rifiuti indifferenziato prodotto