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Rikkie e Jankto, la Miss trangender e il calciatore gay travolti dall’odio

Miss Netherlands 2023 ha 22 anni, ma a differenza di chi l'ha preceduta ha "una storia forte " e "una missione chiara": dimostrare che "si può fare". La storia Miss Rikkie Valerie Kollé, prima donna transgender a vincere il concorso di bellezza nei Paesi Bassi, si intreccia in queste ore con i commenti del ministro dello Sport Andrea Abodi sul calciatore Jakub Jankto, primo in serie A apertamente gay

Una tempesta di insulti ha investito sui social Rikkie Valerie Kollé, appena incoronata con la fascia di Miss Paesi Bassi e ufficialmente in lizza per il concorso da Miss Universo che si terrà il mese prossimo a El Salvador con le rappresentanti di 24 paesi. E nel frattempo, in Italia, il ministro dello Sport, Andrea Abodi, commentando lo storico coming out del calciatore della serie A Jakub Jankto, ha dichiarato “rispetto le scelte ma non amo le ostentazioni”, scatenando le proteste delle opposizioni.

Una gioia macchiata dall’odio

Torniamo in Olanda. Sorriso smagliante e un abito rosso fuoco, la modella 22enne non trattiene la gioia e come da copione, subito dopo l’annuncio si è sciolta in lacrime. Ma, come detto, non tutti hanno condiviso la sua gioia e in tanti la odiano apertamente. La sua “colpa” è quella di essere la prima Miss transgender nella storia del concorso di bellezza che aveva aperto la partecipazione delle donne transgender al concorso nel 2012. 

Miss Netherlands 2023 ha “una missione chiara”

Competere e vincere non significa solo indossare la fascia, posare per i servizi fotografici e portarsi a casa i soldi degli sponsor. C’è in ballo la possibilità di lanciare un messaggio, usando proprio le telecamere e i riflettori del più importante concorso di bellezza, piegando un simbolo e rompendo gli steccati. E del resto i giudici l’hanno incoronata affermando che Miss Netherlands 2023 ha “una storia forte e una missione chiara” e lei ha replicato sui social: “Sì sono una donna trans, e questa vittoria ha reso orgogliosa la mia comunità perché ho dimostrato che si può fare”. 

Pioggia di commenti violenti. Come altre Miss trans

Rikkie è un’icona lgbtqia+ e ha sua personale storia di transizione è nota in Olanda, veicolata anche da numerose apparizioni televisive. Ma proprio la sua fierezza e il modo in cui si mostra giustamente fiera del proprio corpo e della sua comunità, l’ha resa invisa sui social con una pioggia di commenti violenti, bollata come “un uomo travestito da donna” e scrivendo che “l’aberrazione trionfa“. Ma Rikkie, tristemente “abituata alla critiche”, ha dimostrato una forza che supera lo sfavillio della sua bellezza: a soli 11 anni ha scelto il suo nome passando da Rik a Rikkie, consapevole che la sua identità di genere non combaciava con il sesso e dai 16 anni ha iniziato la terapia ormonale ma ha dovuto affrontare gli atti di bullismo durante l’adolescenza. Polemiche di fuoco era scoppiate anche nel 2018 quando Angela Ponce vinse il titolo in Spagna e la rappresentò per Miss Universo e recentemente anche Daniela Arroyo González è stata selezionata come concorrente transgender per il concorso di Miss Porto Rico.

Il concetto di bellezza cambia con la società

La verità è che il concetto di bellezza è mutevole e cambia con la società e la sola idea di alzare un muro e opporsi al cambiamento, paventando l’apocalisse dell’umanità o la fine assoluta dell’eterosessualità è ridicolo. Prendete il caso delle cosiddette maggiorate degli anni 50 con le misure 90-60-90, soppiantate dalle super top model degli anni ’90 – da Cindy Crawford a Monica Bellucci che campeggiavano sulle copertine e i poster degli adolescenti di tutto il mondo – e la bellezza efebica degli anni 2000. E vale anche per l’uomo. Il torace villoso degli anni ’80 oggi farebbe ribrezzo nelle serie Netflix in cui spiccano fisici scolpiti e totalmente glabri e finalmente, anche la fluidità che non spaventa affatto – e per fortuna – le nuove generazioni. 

L’autodeterminazione non “piacere a tutti”

Ciò che stupisce e forse fa davvero impressione, non sono i commenti sessisti e omofobici ma quel fronte che si sente defraudato e messo in crisi da una donna che ha legittimamente scelto la transizione per far combaciare l’identità di genere con la propria sessualità. Rikkie Valerie Kollé ha vinto la fascia e l’ha fatto senza nascondersi, anzi, giustamente fiera della propria battaglia. Qui si parla del principio di autodeterminazione, non del desiderio di piacere a tutti. Si celebra la forza di una persona che ha deciso di realizzarsi ed essere felice nel proprio corpo, aprendo la via ad una necessaria battaglia sul fronte dei diritti civili. Eppure, c’è ancora chi si sente in dovere di concedere o meno la propria approvazione – magari dall’alto di un ministero – come se si trattasse di meri capricci e non di battaglie civili.

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Francesco Musolino
Francesco Musolino
Francesco Musolino (Messina, 1981), giornalista culturale e scrittore. Collabora con diverse testate nazionali occupandosi di libri, società e tecnologia. Nel 2019 ha esordito con il romanzo L'attimo prima (Rizzoli, 2019). Nel 2022 ha pubblicato il noir mediterraneo Mare Mosso (Edizioni e/o). Ideatore del progetto lettura no profit @Stoleggendo, collabora con la Scuola Holden.

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