Tra morte e rinascita. Dopo due anni di pandemia, in vista di una stagione che dovrebbe segnare il ritorno alla vivacità di eventi e attività, il mondo del vino dell’Etna ha perso due persone molto importanti nel giro di poche settimane. Il 6 dicembre del 2021 è scomparso, all’età di 72 anni, uno dei pionieri dello sviluppo dell’Etna del vino, Andrea Franchetti. Il 28 gennaio scorso poi ci ha lasciati, a soli 54 anni, Silvia Maestrelli, la prima donna a fondare un’azienda vitivinicola sul vulcano. Due perdite che hanno colpito profondamente la comunità dei produttori e amatori dei vini del vulcano. Due protagonisti della trasformazione dell’Etna vinicola e della storia di successo internazionale di questo territorio negli ultimi decenni. Entrambi di certo saranno presenti, nel ricordo e con l’eredità dei loro prodotti, alla prossima edizione di Contrade, la più importante rassegna di vini e cantine che torna dopo tre anni.
Il ritorno di “Contrade”
L’evento, ideato nei primi anni duemila da Franchetti e cancellato dal virus nel 2020 e nel 2021, si svolgerà dal 2 al 4 aprile prossimi al Pìcciolo Golf Resort di Rovittello, nel comune di Castiglione di Sicilia, a poche centinaia di metri dalla Tenuta di Fèssina, l’azienda di Silvia Maestrelli. La cantina di Rovittello di Maestrelli, gestita da Jacopo Maniaci, sarà presente a Contrade. Sarà presente anche la cantina di Andrea Franchetti, che porta il nome della frazione in cui si trova, Passopisciaro, sempre nel comune di Castiglione di Sicilia, sul versante nord dell’Etna. L’azienda di Franchetti è gestita da molti anni da Vincenzo Lo Mauro.








Progetto che si avvera dopo due anni di stop
Fu proprio Andrea Franchetti a volere organizzare un evento di confronto e comunità dei produttori etnei, allo scopo anche di valorizzare le mille sfaccettature di un territorio complesso, articolato e ricco di biodiversità come l’Etna. Una visione sempre più condivisa dai produttori, la cui partecipazione all’evento è cresciuta di anno in anno. Qualche stagione fa la rassegna è diventata talmente grande da richiedere uno spostamento di location in locali sempre più ampi, anche per accogliere migliaia di visitatori, operatori e appassionati. Per garantire la crescita e la continuità della manifestazione, nel 2019 Andrea Franchetti aveva ceduto alla società messinese Crew i diritti di organizzazione. La pandemia ha bloccato il progetto per due anni. Adesso è quasi tutto pronto per l’edizione numero tredici, alla quale parteciperanno un centinaio di aziende. Il progetto si avvera ma il suo ideatore non ci sarà. Ci saranno però, come detto, i suoi vini e la sua visione del vulcano.
Da Bordeaux alla Toscana e poi l’Etna
Franchetti, come Silvia Maestrelli, non era siciliano. Figlio di madre americana e padre italiano, è cresciuto a Roma. Negli anni ’80 scopre la passione per il vino a va in Francia, a Bordeaux, per formarsi, scoprendo anche il valore del terroir francese. Quindi investe in Toscana, in Val d’Orcia, e poi arriva sull’Etna, attratto dalla sfida del territorio vulcanico. Qui inizia a sperimentare, anche piantando un vitigno internazionale molto conosciuto come lo Chardonnay a mille metri di quota.
L’amore per il “vulcano donna”
Silvia Maestrelli, nata a Firenze ma vissuta a lungo a Milano, aveva la produzione di vino nel dna familiare. Suo padre infatti era titolare di una grande azienda vinicola in Toscana, a Cerreto Guidi. La tenuta Villa Petriolo era gestita proprio da Silvia. Per caso, come racconta nella intervista qui sotto, assaggia un vino dell’Etna, si incuriosisce e poco tempo dopo compra la tenuta di Rovittello, avviando un grande progetto di produzione di vino. Silvia Maestrelli si racconta e racconta del suo amore per l’Etna, “il vulcano donna”, della sua passione per questo territorio, dei suoi progetti di trasformazione dell’antico palmento in luogo di raffinata accoglienza. L’intervista, inedita, è stata realizzata dal sottoscritto il 20 ottobre del 2017, giorno della vendemmia. Guarda l’intervista con Silvia Maestrelli
Il ricordo di Brandon
Per ricordare entrambi abbiamo intervistato Brandon Tokash, americano che da decenni vive a Milo, profondo e appassionato conoscitore di vini e produttori dell’Etna. Guarda l’intervista a Brandon Tokash
Due imprenditori illuminati
Grande l’ammirazione e il rimpianto del sindaco di Castiglione di Sicilia Antonio Camarda: “Sicuramente il territorio ha perso due grandi imprenditori illuminati. Da un lato Franchetti, pioniere della rivoluzione enoica dell’Etna, dall’altra Silvia Maestrelli, donna che ha portato raffinatezza ed eleganza con il resort realizzato a Rovittello, coniugando l’importanza dei vini dell’Etna con il turismo di grande qualità”.