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Risparmio idrico, la Sicilia arranca. La Regione prepara la riforma del settore

Il consumo d'acqua nell'isola tra i 2017 e il 2020 è diminuito di meno del due per cento, sotto la media nazionale. L'assessore all'Energia Baglieri: "Legge per mettere in ordine il settore"

La Sicilia arranca sulla strada del risparmio idrico, e il governo regionale avvia la riforma del settore. Secondo i dati raccolti dal portale Prontobolletta.it, l’isola è al dodicesimo posto in Italia per riduzione nei consumi d’acqua tra il 2017 e il 2020. I prelievi idrici sono diminuiti dell’1,8 per cento, meno della Sardegna (3,6 per cento), della Puglia (3,8 per cento) e della Calabria (otto per cento). Un settore particolarmente delicato, su cui il governo Musumeci ha deciso di intervenire con un disegno di legge per il riordino del Servizio idrico siciliano, illustrato dall’assessore all’Energia Daniela Baglieri e approvato nelle scorse ore dalla Giunta regionale.

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Verso una tariffa unica regionale

La riforma consta di 22 articoli e prevede l’istituzione di un unico Ambito territoriale, “comprendente l’intero territorio regionale, per garantire criteri di efficienza, efficacia ed economicità, nell’interesse pubblico collettivo, e un razionale utilizzo della risorsa idrica”. Tra i nodi affrontati, l’adozione di una tariffa regionale. “La riforma della gestione delle acque nell’Isola tende a eliminare la frammentazione delle competenze”, ha detto il presidente della Regione, Nello Musumeci. “Più volte ci siamo confrontati con i vertici degli Ati ed è emersa l’esigenza di razionalizzare una materia così delicata e di primaria importanza. Da questa riforma scaturisce un vasto Piano di riqualificazione delle reti di distribuzione e di corretta gestione delle acque”.

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Il problema della dispersione idrica

“Portiamo a compimento un iter, iniziato col mio predecessore, che tende finalmente a mettere ordine in un settore assai esposto a speculazioni e sprechi”, ha aggiunto l’assessore Baglieri. La dispersione, conferma Prontobolletta, è una delle principali ragioni delle cattive performance sul piano del risparmio idrico. Soprattutto nel Mezzogiorno, dove gli sprechi rischiano “di mettere in ginocchio tutto il settore primario, con l’agricoltura e l’allevamento principali utilizzatori”. In generale, l’Italia è al primo posto nell’Unione Europea per consumo d’acqua. Anche questo è dovuto “alla troppo alta dispersione delle reti idriche, che sfiora il 50 per cento. Per ogni litro utilizzato c’è un ulteriore litro che viene sprecato a causa delle reti di distribuzione”.

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I risultati delle altre Regioni

Molte regioni stanno correndo ai ripari, precisa il portale, tanto che “il risparmio di acqua negli ultimi tre anni è stato il più alto di sempre”. In Italia, tra il 2017 e il 2020, è stato risparmiato circa il 2,3 per cento di acqua potabile, “con la regione Liguria prima della classe con una riduzione nell’utilizzo della componente potabile di quasi il nove per cento”. Nelle ultime posizioni si trovano invece l’Emilia Romagna, dove i consumi sono cresciuti dell’1,6 per cento, il Trentino Alto Adige (più 2,2 per cento) e l’Umbria (più 7,8 per cento). A metà classifica, come detto, la Sicilia. Tra il 2014 e il 2020 il risparmio d’acqua è stato superiore a quello nazionale (meno 5,71 per cento), mentre tra il 2017 e il 2020 è stato inferiore alla media (meno 2,3 per cento).

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Gli investimenti e la spinta del Pnrr

Il centro studi sottolinea la crescita degli investimenti nel settore idrico a livello nazionale, “aumentati del 17 per cento rispetto al 2017”. Inoltre non è da sottovalutare il ruolo del Piano nazionale di ripresa e resilienza, “che contiene al suo interno tutta una serie di investimenti per riuscire a risolvere il problema delle reti idriche in Italia, specialmente al sud”. La risoluzione del problema idrico, però, non è semplice. Anche a causa del cambiamento climatico, che influisce sulla siccità e sugli incendi. “Bisognerà mettere in campo nuove politiche per scongiurare lo spreco di acqua sia a livello nazionale sia nella quotidianità di ognuno di noi”.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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