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Ristoranti, abiti e non food in lenta ripresa. Palermo la meno peggio d’Italia

Il mezzogiorno perde meno dei grandi centri del Centro-Nord. In generale i dati sono ancora in chiaroscuro con una ripresa rallentata. Maglia nera per il il canale travel. I dati di Confimpresa-Ey

Migliorano i consumi in Sicilia, anche se i dati restano negativi rispetto al periodo pre-Covid. Tra giugno 2020 e giugno 2021 l’isola ha guadagnato sette punti e mezzo, ma rispetto al 2019 ne perde oltre 17. Sono i numeri dell’osservatorio permanente di Confimpresa-Ey sui settori ristorazione, abbigliamento e non food. In calo minore i dati di Palermo. A giugno 2021 il capoluogo di regione registra meno 16 per cento rispetto allo stesso mese del 2019. “Seppure con segno meno rispecchia l’andamento migliore tra le città”. La lenta ripresa riguarda tutto il Mezzogiorno. “L’area Sud – Campania, Calabria, Sicilia, Abruzzo, Molise, Puglia, Basilicata – chiude a meno 13 per cento in recupero rispetto al mese precedente, meno 17 per cento, e si conferma l’area con i migliori risultati”, si legge nel rapporto.

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I settori in sofferenza

A livello nazionale, il conto del Covid è ancora salato. “Il primo semestre 2021 chiude con un pesante meno 44 per cento rispetto allo stesso periodo pre-pandemia”, osserva Mario Maiocchi, direttore centro studi retail Confimprese. Per il direttore “anche il 2021 è destinato a chiudere con bilanci molto difficili”. A pagare è soprattutto il canale travel (meno 68 per cento) mentre centri commerciali e outlet dimezzano gli incassi rispetto al 2019 (meno 49 per cento). Il trend di ripresa è lento, prosegue Maiocchi. “I dati delle prime settimane di luglio continuano a mostrare una carenza di flussi sui centri commerciali tra meno 20 per cento e meno 30 per cento”. A soffrire sono in particolare abbigliamento e accessori, anche per via della partenza negativa dei saldi estivi, “con una contrazione delle vendite nei primi nove giorni di luglio di oltre il meno dieci per cento rispetto al 2019”.

Sicilia a metà classifica

Nel confronto con le altre regioni, la Sicilia si piazza a metà classifica. Come detto, l’isola perde il 17 per cento rispetto al 2019, stesso dato della Sardegna. Fanno peggio l’Umbria, “che si conferma la regione peggiore con una flessione del 24 per cento”, seguita da Toscana, Emilia-Romagna e Marche, che perdono tutte il 23 per cento. Proseguendo nella classifica, il Lazio fa meno 22 per cento, il Veneto meno 21 per cento e Lombardia meno 20 certo. Sotto la soglia psicologica del 20 per cento troviamo Liguria (meno 19 per cento), Friuli-Venezia Giulia meno 18 per cento), seguite proprio da Sicilia e Sardegna. Registrano perdite minori Trentino-Alto Adige, Campania e Piemonte (meno 16 per cento), l’Abruzzo (meno 14 per cento), Calabria (meno otto per cento) e Puglia (meno sei per cento). Dati che per Confimpresa-Ey “confermano il migliore andamento dell’area Sud rispetto alle altre”.

Palermo perde meno di tutte le città

L’analisi scende anche nel dettaglio delle città e delle province, analizzando le perdite nel confronto tra giugno 2021 e giugno 2019. Come accennato, Palermo è la città italiana con le perdite più basse, meno 16 per cento rispetto a due anni fa. Ancora una volta, a registrare i dati meno buoni sono città del Centro-Nord. “Sul podio delle peggiori troviamo Firenze, meno 43 per cento, e Milano meno 36 per cento, seguite da Bologna, meno 35 per cento”. Per il centro studi di Confimpresa-Ey questo è il segnale “che la ripresa avviene ad un ritmo ancora lento”, malgrado si tratti di “poli d’eccellenza universitari e turistici”. Risultati ancora molto negativi per Venezia (meno 32 per cento) e Napoli (meno 30 per cento), seguite dalla capitale Roma (meno 237 per cento), da Genova (meno 24 per cento) e da Torino (meno 22 per cento).

La situazione delle ex province

Il report inoltre analizza la situazione delle province. Ancora una volta, le siciliane registrano risultati migliori rispetto ad altre realtà del Centro-Nord. Tra giugno 2019 e giugno 2021 la Città metropolitana di Catania ha perso il 19 per cento, dato definito “in miglioramento” come quello di Padova. Fa ancora meglio la Città metropolitana di Palermo, i cui risultati sono in linea con quelli del capoluogo: meno 16 per cento. A livello nazionale, la provincia peggiore è Firenze (meno 32 per cento), seguita da Bologna (meno 31 per cento), Venezia (meno 30 per cento), Milano (meno 26 per cento), Genova e Roma (meno 25 per cento). Dalla parte opposta della classifica ancora una provincia del Sud, Bari, che perde solo il quattro per cento, seguita da Caserta, meno nove per cento. “Valori al di sotto di dieci punti percentuali, pertanto non distanti dai dati del medesimo periodo del 2019”, si legge nel report.

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Migliora la ristorazione e il “non food”

Dati in chiaroscuro, insomma, quelli che emergono dal rapporto. “Se osserviamo un mese di giugno ancora in sofferenza rispetto al 2019 a meno 19 per cento, è comunque in linea con il costante miglioramento a cui stiamo assistendo a partire dal mese scorso”, dice Paolo Lobetti Bodoni, consulting market leader di EY in Italia. Per il manager “si rileva un miglioramento dell’11 per cento” sul 2020, “che ci proietta dunque in un’estate con trend migliori rispetto all’anno scorso”. La ristorazione ha molto da recuperare ma “registra trend migliori dell’abbigliamento”. Anche i settori diversi da quello alimentare mostrano “vivacità”, “con valori simili al 2019 che ci dimostra come i consumi si siano indirizzati su altre categorie rispetto al passato, privilegiando la cultura e l’arredamento”.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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