Ristori, la Sicilia impegna 250 milioni di euro. Opposizione: “approssimazione”

Il massimo impegno per dare alle imprese ristori a fondo perduto e accessi agevolati al credito attraverso gli istituti finanziari regionali. Il governo Musumeci, al di fuori della legge di stabilità regionale in discussione all’Ars, ha infatti deliberato l’impiego di 250 milioni di euro provenienti dalla rimodulazione di risorse del Fondo di sviluppo e coesione per la copertura dei ristori da assegnare alle aziende colpite dalla crisi dovuta alla pandemia. Oggi pomeriggio, le associazioni datoriali sono state invitate nella sede della presidenza della Regione a partecipare all’incontro, coordinato dal capo di gabinetto vicario, Eugenio Ceglia, per esporre le loro proposte e concertare una modalità condivisa per l’erogazione dei contributi. Obiettivo, evitare di distribuire somme irrisorie e assicurare tempi rapidi. “Ai rappresentanti delle imprese – ha detto l’assessore alle Attività produttive, Mimmo Turano che ha presieduto la riunione, rappresentando tutto il governo regionale – chiediamo di condividere una proposta comune su modalità e tempi. Proviamo a costruire tutti insieme un meccanismo che individui i criteri ed eviti lungaggini. Il governo regionale sta facendo il massimo per recuperare risorse non impegnate di provenienza comunitaria all’infuori della Finanziaria e stiamo lavorando per aggiungerne altre ancora. Adesso è il momento di lavorare assieme, perciò dalle indicazioni che ci avete dato faremo una sintesi da condividere prima della pubblicazione del bando, così da rendere questi ristori, anche se non risolutivi, più soddisfacenti possibile”. Intanto, dall’assessorato all’Economia lavorano alla proroga per la moratoria dei mutui, su cui c’è stato un primo benestare dall’Abi. L’assessore all’Economia, Gaetano Armao, se ne farà interprete in sede di Conferenza Stato-Regioni. Mentre si andrà avanti anche su finanziamenti Bei (Banca europea degli investimenti). All’incontro hanno partecipato i rappresentanti regionali di Confindustria, Legacoop, Confcommercio, Casartigiani Sicilia, Confesercenti, Confartigianato, Cna, Confcooperative, autori di una proposta comune. “Non sono stato eletto per fare il pupo, ma per fare gli interessi dei siciliani.Certamente non per fare il pupo di una maggioranza che dopo mesi di lavoro in commissione e in aula pensa di poter risolvere i problemi veri dei siciliani con un pezzo di carta che non ha alcun valore”, ha detto Danillo Lo Giudice, deputato regionale di Sicilia vera e Presidente del Gruppo Misto. “Un pezzo di carta che pretende di distribuire senza alcun criterio 250 milioni fra tutte, ma proprio tutte le possibili categorie produttive, professionali ed economiche. Se con 120 milioni siamo riusciti a dare appena 2000 euro a poche fortunate imprese, cosa potremo dare a centinaia di migliaia di potenziali beneficiari? La verità è che con questa finanziaria abbiamo sì fatto alcune cose utili e importanti, ma non abbiamo affrontato il vero nodo: quello dei ristori e degli aiuti economici di cui i siciliani e l’economia siciliana hanno bisogno. La verità è che da mesi chiediamo di sapere cosa ne è stato del miliardo e quattrocento milioni stanziati lo scorso anno, ma non riusciamo ad avere alcuna informazione. Il Governo ha taciuto, ha fornito dati contrastanti, l’assessore ha letteralmente dato i numeri. L’attendibilità dei dati sul bilancio sembra persino inferiore a quella dei dati sul covid! Di fronte a questa approssimazione non ho firmato, per la verità nessuno me lo ha chiesto, ma non l’avrei mai firmato, il documento della maggioranza che, lo ripeto, non ha alcun valore ma è solo un “pezzo di carta straccia” per consentire a qualcuno, come infatti già avvenuto, di fare un comunicato stampa per farsi bello. Ma sappiano che i cittadini non si faranno prendere in giro, anche perché i nodi verranno presto al pettine.”