“La Regione ha deciso di far partire i saldi dal primo luglio, facendo di fatto un gran favore alla grande distribuzione e penalizzando i negozi di vicinato che hanno un’ingente quantità di merce invenduta. Passare dalla non vendita alla svendita, è un danno ancora più duro per le aspettative economiche del settore”. A dichiararlo è il presidente di Confesercenti Area Metropolitana di Catania, Claudio Miceli e il presidente Fismo Catania (Federazione Italiana Settore Moda), Francesco Musumeci.
“Nostre richieste inascoltate”
“È rimasta inascoltata la nostra richiesta di fare slittare la data di inizio al 24 luglio, vietando vendite promozionali nei 30 giorni antecedenti l’inizio dei saldi estivi in Sicilia”, spiegano gli esponenti di Confesercenti, “le due settimane in più richieste dalla Federazione catanese, rispetto alla data stabilita dalla Regione Siciliana, avrebbero consentito di fare cassa e affrontare le difficoltà economiche generate dal fermo emergenza sanitaria”.
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Il peso delle zone rosse
“Le ragioni del posticipo sono motivate, principalmente dal perdurare, nei mesi scorsi, della zona rossa in molte regioni del territorio italiano, che ha compromesso, in modo significativo, l’ordinario svolgimento delle vendite stagionali”, aggiungono Miceli e Musumeci, “Purtroppo però, non ha trionfato il buon senso e il mancato slittamento dalla tradizionale partenza, avrebbe potuto rappresentare una leva importante per la ripartenza delle attività commerciali”.
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“Una politica disattenta”
L’assessore regionale alle attività produttive della Sicilia, Mimmo Turano ha commentato la strategia del proprio ufficio, con l’auspicio che tale decisione, sia stata quella più opportuna nella speranza che si torni nuovamente a spendere e dare vigore ad un comparto decisamente provato. “Con questa politica disattenta”, commenta Francesco Musumeci, “la Regione Siciliana ha perso ancora una volta l’opportunità di giovarsi del contributo prezioso, offerto sull’argomento, dalle associazioni di categoria che hanno fatto proprie, nelle settimane precedenti, le istanze degli esercenti del commercio che rischiano di fallire”.
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Gli esempi di Puglia e Basilicata
Nel panorama nazionale, la Regione Puglia, la Provincia Autonoma di Bolzano e la Basilicata, hanno fissato rispettivamente al 16, al 24 luglio e al 2 agosto l’inizio dei saldi estivi, pur mantenendo ferma la data di termine degli stessi, al 15 settembre. “Decisioni, maturate a seguito delle consultazioni con le parti sociali, con l’obiettivo di sostenere la ripresa del commercio e di supportare le attività commerciali”, conclude Musumeci, “Questa è la dimostrazione che la politica, quando vuole fa”.