Sicilia, aeroporti poco raggiungibili. Ecco come si perde l’aereo
Sicilia:aeroportipoco raggiungibili. A unsicilianoserve mediamente ben più di un’ora per arrivare al più vicinoaeroporto. Poco più diquattrosiciliani su dieci, invece, hanno la fortuna di arrivare in aeroporto entro i 30 minuti. La media italiana è di53 minuti. Sono i dati del recente rapportoIstatsui tempi dipercorrenzaper raggiungere gli aeroporti in Italia. Il documento prende in esame la situazione nei35 aeroporti commercialie offre uno sguardo approfondito sull’accessibilità regione per regione. Statistiche a parte, in Sicilia i tempi per raggiungere uno scalo aereo possono esseremolto più lunghi di quelli teorici. Chi vive adAgrigentosa che dovrà impiegare almeno due ore per raggiungereCataniaoPalermo. Chi abita aGelapuò volare dal capoluogo etneo che si raggiunge in un’ora e mezza circa. DaMessinapotrebbe bastare un’ora. Ma deve andare bene, perché basta un incidente sullatangenzialediCataniao un rallentamento sulviale Regione Siciliana,a Palermo, per rischiare di perdere l’aereo. Le vie di collegamento che permettono di raggiungere gliscali(in particolare Catania, Comiso, Palermo) infatti sono a volte unaconcreta minacciaper lapuntualità. Leggi anche –Aeroporto di Comiso, arriva Volotea. Voli per Verona e Torino Secondol’Istat, uno scarso 12 per cento deiresidentisiciliani può raggiungere un aeroporto entro30 minuti. Quasi lametà dei sicilianipotrebbero farcela tra i 30 e i 45 minuti. Dipende però anche dal territorio di provenienza. InSiciliail 57,7 per cento dei Comuni dista più di60 minutida un aeroporto, così come il 43,8 per cento della Sardegna e il 66,1 per cento dei comuni del Lazio. Nel resto d’Italia, soloquattro comunisu dieci comportano tempi così lunghi. Tra le regioni, ilFriuli-Venezia Giulia ha la maggior quota di comuni dai quali è possibile raggiungere un aeroporto nel raggio di 15 minuti (sette per cento). Seguonol’Umbria(4,3 per cento) eMarche(3,1 per cento). I Comuni delMolisee dellaBasilicatasono invece più penalizzati e scontano una maggiore distanza dalle infrastrutture aeroportuali, con tempi di percorrenza minimi superiori ai 45 minuti. Anche inValled’Aostae nelle Province autonome diBolzanoeTrentogli aeroporti più vicini distano almeno mezz’ora dai centri comunali. Circa l’80 per cento dei Comuni diVenetoedEmilia-Romagnahanno tempi di percorrenza che non superano i 60 minuti, così come oltre il 70 per cento dei Comuni delFriuli-Venezia Giulia, dellaLombardia, delPiemonte, delleMarcheedell’Umbria. Leggi anche –Aeroporto di Catania, nei giorni del “ponte dei morti” 300 mila passeggeri “Accessibile” e “prossimo” sono le due etichette con cui Istat classifica nel suo studio gli aeroporti italiani. Un aeroporto può infatti esseregeograficamentevicino, cioè in linea d’aria, ma poi non ha lestradeadeguateesufficientiper poter essere raggiunto dalle varie aree del comprensorio cui fa riferimento. IlCentro-nord, da questo punto di vista, è l’area di maggioreaccessibilitàcon una buona presenza diaeroportivicini ed accessibili. Protagoniste del gruppo degli scali “accessibili e prossimi”, le regioni delLazio,Lombardia,Emilia–RomagnaeVeneto. Tra le aree di concentrazione degli aeroporti, a Nord prevale l’area delMilanesecon la presenza di tre aeroporti. Ad Est, troviamo ilVenetocon gli aeroporti di Venezia e Treviso. Al centro, l’asse Pisa-Firenze, oltre all’area della capitale. Leggi anche –Chiude la stagione estiva: l’aeroporto di Trapani oltre il milione di passeggeri InCalabria, si nota la vicinanza dei due aeroporti di Lamezia Terme e Isola Capo Rizzuto. Infine, nelSuddel Paese, laSiciliapresenta due “cluster”. Il primo si trova a Nord-ovest con gli scali diTrapani e Palermo, mentre il secondo si trova a Sud-est conCatania e Ragusa. In una situazione di “accessibile ma distante” si trovanoUmbria,PiemonteeAbruzzo. Situazionecriticaper Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Trentino-Alto Adige che disporrebbero di aeroporti ma purtroppo sono penalizzate dalla rete stradale. Sono così “prossimi” ma “inaccessibili”. Infine, sono “Inaccessibili e distanti”, gli aeroporti visti dalMolise. Esattamente la stessa realtà che viene vissuta oggi da quasila metà dei siciliani. Non solo distanti, gli scali dell’Isola, ma ancheservitimale, constradeche non bastano, conferrovieche non ci sono. Costringendo i cittadini a un “viaggio nel viaggio” di cui nessuno può sapere la durata.