Sicilia, nel 2022 “record di denatalità”. Lo spopolamento nel censimento Istat

Sicilia, nel 2022 “record di denatalità”. Lo spopolamento nel censimento Istat

InSicilianel 2022 si è registrato un “nuovo record di denatalità“, con 36.810 nuovi nati, 425 in meno rispetto al 2021. Al contempo “il tasso di mortalitàè cresciuto”, dal 12,2 per mille del 2021 al 12,3 per mille del 2022, con 59.466 morti in un solo anno. Il risultato è chel’Isola vive uno spopolamento,con oltre 19 mila abitanti persi, frutto della “dinamica sfavorevole in corso, caratterizzata da uneccesso dei decessi sulle nascite“. La popolazione totale è scesa a4 milioni e 814 mila unità: era superiore ai 5 milioni solo cinque anni prima, nel 2017. Sono i dati dell’ultimoCensimento permanente della popolazione realizzato da Istat. Arretrano in particolare le tre Città metropolitane. A perdere di più termini assoluti èPalermo(meno 2.940 abitanti), seguita daMessina(meno 1.869) eCatania(meno 1.374). Per il Capoluogo etneo, significa scendere sotto la soglia dei 300 mila abitanti. In termini percentualiperdite modeste possono avere un forte impatto,specie nei piccoli paesi. CosìMandanici,in provincia di Messina, con 27 abitanti in menoperde oltre il 5% della popolazione.ViceversaBasicò,sempre in provincia di Messina, con 65 abitanti in più guadagna oltre il 12%. Leggi anche –La Sicilia perde 19 mila abitanti in un anno: è il dato peggiore d’Italia Complessivamente, scrivono i tecnici dell’Istituto nazionale di statistica,la Sicilia supera di poche migliaia di unità i 4,8 milioni di abitanti (ancora nel 2017 superava i cinque milioni). Ilsaldo da nascite e decessinon è l’unico parametro che viene preso in considerazione per calcolare la popolazione di un territorio. A incidere sullo spopolamento è anche il saldo migratorio, cioè ladifferenza tra iscritti e cancellati dai registri anagrafici“pertrasferimento di residenza interno, con l’estero o per altri motivi“. Su questo fronte, Istat segnala una costante perdita di cittadini siciliani a vantaggio di altre zone d’Italia. “Ilsaldo migratorio interno(con gli altri comuni italiani) ha registrato un bilancio negativo di quasi 17 mila persone, circa un quarto del quale relativo alla provincia diPalermo“. In termini statistici “iltasso migratorio internopassa da -2,5 del 2021 a -3,5 per mille nel 2022; laflessioneosservata èpiù marcata nella provincia di Enna(da -4,2 a -6,0 per mille), più contenuta aSiracusa(da -1,8 a -2,1 per mille)”. I siciliani insomma“fuggono” dall’Isola. Leggi anche –In Sicilia l’età media sale a 45 anni. Ma nell’anziana Italia è tra le migliori Per i tecnici ci sono anche “segnali positivi”. Imovimenti migratori internazionali,cioè gli arrivi in Sicilia dall’estero, stanno crescendo. Anche se non abbastanza da coprire l’emorragia di popolazione locale.“La differenza tra entrate e uscite con l’estero restituisce unsaldo migratorio netto positivo in tutte le province,pari a poco più di 14 mila unità a livello regionale”. Il report fornisce i dettagli delle province più “interessanti” per la popolazione straniera. “Ragusa e Messina,con un saldo positivo di quasi tremila unità ciascuna, confermano la propria vocazione diaree più attrattive della regione“. Quanto altasso migratorio con l’estero,cioè i siciliani che lasciano l’Isola non per un’altra regione italiana ma per un altro Paese, è del 2,9 per mille. Nel rapporto viene sottolineato cheil tasso “si mantiene sotto la media nazionale (4,4)”,ma allo stesso tempo risulta “in crescita in tutte le province rispetto al 2021”. Le differenze tra territori diversi sono significative. Il tasso infatti “oscillatra l’1,2 per mille di Palermo e il 9,3 per mille di Ragusa“. Leggi anche –La vecchia Sicilia del futuro: nel 2030 circa 250 mila siciliani in meno IlCensimento permanente della popolazionedi Istat fornisce altri dettagli demografici. Anche nel 2022, per esempio, si conferma laprevalenza del “gentil sesso”.“Ledonnesuperano gliuominidi oltre 123 mila unità e rappresentano il 51,3% della popolazione residente”. A pesare, osservano i tecnici, è lamaggiore resistenza alla vecchiaia.“Il peso della componente femminile si evidenzia particolarmente nelle età più avanzate a seguito dellamaggiore longevità femminile“. A proposito di età, la media siciliana è di 45,2 anni, “in leggera crescita sul 2021 (44,9), contro i 46,4 anni della media nazionale”. Allo stesso tempo aumentano “l’indice di vecchiaia,che passa da 167,6 del 2021 a 172,0 del 2022″, e in modo più leggero “l’indice di dipendenza degli anziani,che si attesta a 35,8 contro 35,2 del 2021″. La popolazione oltre a ridursi invecchia, insomma. A confermarlo è anche l’indice di struttura della popolazione attiva,cioè “il rapporto percentuale tra la popolazione in età40-64 annie quella in età15-39 anni“. In Sicilia passa da 129,3 del 2021 a 130,1 nel 2022.