Gli ultimi dati diffusi da Anpal, l’Agenzia nazionale per le politiche attive del Lavoro sul Reddito di cittadinanza (Rdc), fanno il quadro sul numero di siciliani che necessitano di un percorso di inserimento lavorativo: sono il 21,6 per cento del totale nazionale di 919 mila. In valore assoluto, al 30 giugno 2022 erano quindi 198 mila su una platea che secondo gli ultimi dati diffusi da Inps è di 667 mila persone nell’Isola, bambini compresi. Dei quasi 200 mila siciliani percettori di reddito da reinserire nel mercato del lavoro, quelli che dovranno essere presi in carico dai Centri per l’impiego dopo la sottoscrizione dei Patti per il Lavoro sono circa 150 mila.
Trentamila percettori di Rdc sono anche lavoratori
Nella platea totale dei 198 mila siciliani rinviati ai servizi per il Lavoro, l’Agenzia fornisce inoltre un altro dato specifico: in Sicilia sono esclusi dall’obbligo del Ppl perché già con un rapporto di lavoro attivo solo il 15,2 per cento di questi, ovvero poco più di 30 mila percettori di Reddito di cittadinanza. Il dato, il più basso d’Italia, è come sottolineato da Anpal nella nota di aggiornamento circa le metà delle “regioni centro settentrionali, con valori compresi tra il 27 e il 31 per cento”, mentre la media del Sud è superiore al 18 per cento.

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Il 17,5 per cento dei working poor è in Sicilia
Il dato è stato ricavato da Anpal incrociando i dati dei percettori con quelli delle comunicazioni obbligatorie Unilav ricavate dal Ministero per il Lavoro, e restituisce quindi un numero di oltre 30 mila “lavoratori per i quali l’occupazione non ha determinato, per le
caratteristiche dell’occupazione stessa, l’uscita del nucleo dalle condizioni che consentono di
accedere e percepire il reddito”, spiega Anpal. Considerando i parametri di accesso al reddito, si tratta di chi ha almeno un Isee familiare inferiore ai 9.360 euro. E in questi nuclei familiari percettori di Rdc (196 mila da gennaio ad agosto 2022 in Sicilia), sono 30.173 quindi i lavoratori perfettamente rientranti nei cosiddetti working poor, il 17,5 per cento del totale italiano di 172 mila censiti al 30 giugno 2022.
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Tirocini per 17 mila, ma “l’avvio non sarà entro dicembre”
In Sicilia 17.248 saranno i primi beneficiari dei percorsi formativi di Gol, il programma “Garanzia occupabilità lavoratori”. Si tratta del programma regionale, da 94 milioni di euro, approvato da Anpal, a valere sui fondi del Pnrr. Un intervento che si prefigge di rispondere, nella seconda regione italiana per numero assoluto di beneficiari e richiedenti di Rdc, il 18 per cento del totale nazionale e con numeri in crescita, alla difficile situazione riguardante la popolazione inattiva. Il Dipartimento regionale al Lavoro pochi giorni fa ha fatto sapere che sono a oggi oltre 64 mila i soggetti che hanno effettuato una valutazione delle competenze (assessment) con i Centri per l’impiego (Cpi), la maggioranza dei quali rientra tra i 198 mila lavoratori destinatari di Rdc e “rinviati ai servizi per il Lavoro” del rapporto Anpal. Altri 6.468 saranno avviati ai percorsi formativi per il rafforzamento delle competenze digitali. Per la formazione dei 17.248 soggetti, gli avvisi, comunica la Regione, sono già stati esitati dai dipartimenti competenti di Lavoro, Formazione e Famiglia. Eppure “da qui ad avviare un percorso formativo, serve ancora del tempo”, commenta a riguardo Emilio Romano, presidente di Arché impresa sociale di Catania, tra i maggiori enti di Formazione in Sicilia. “Al momento, entro dicembre – prosegue – è previsto il completamento della profilazione”. I tempi per l’analisi dei singoli casi e per l’avvio degli eventuali tirocini si prospettano quindi lunghi.