La Sicilia aspetta le prossime ore per avere la certezza del passaggio in zona gialla anche se il destino sembra essere ormai segnato. Non accadeva da maggio. Dal prossimo lunedì dunque cambio di regole per tutta l’Isola. Intanto continua la pressione del governo regionale per aumentare il numero dei vaccinati. Raggiunta la soglia del 70 per cento di chi ha ricevuto la prima dose. Open days fino a settembre in tutte le Asp e vaccinazioni possibili anche in farmacia. “Le nostre farmacie potranno dare un significativo contributo all’implementazione della campagna vaccinale”, afferma Roberto Tobia, segretario nazionale e presidente provinciale di Federfarma. Si parte da Palermo e provincia. (Di seguito l’elenco). Secondo l’assessore alla salute Ruggero Razza è auspicabile l’obbligo vaccinale.
Obbligo vaccinale all’ordine del giorno
“Credo che prima o poi il tema dell’obbligo vaccinale, soprattutto per alcune categorie a rischio, sarà da mettere all’ordine del giorno. Sono papà di un bambino di 4 mesi, al sessantesimo giorno ho portato mio figlio a fare i vaccini obbligatori; non capisco perché delle minoranze inconsapevoli dovrebbero condizionare la vita della stragrande maggioranza dei cittadini. È un problema che il governo nazionale dovrà assumere come prioritario”. Lo ha dichiarato l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza, intervenendo stamattina alla trasmissione Agorà su RaiTre.
Leggi anche – Covid, “portiamo il vaccino vicino alle persone”. La campagna a Catania
L’accusa ai non vaccinati
“La circolazione del virus sta colpendo soprattutto le aree più affollate, a maggiore flusso turistico, in Sicilia abbiamo avuto un luglio e un agosto da record, superando del 7-8 per cento gli arrivi del 2019 che fu un anno straordinario. Ma pesa tantissimo un’adesione alla campagna vaccinale che vede la Sicilia indietro rispetto alle altre regioni italiane – ha aggiunto Razza – Non c’è stata in una parte della popolazione una presa di consapevolezza chiara. Abbiamo raggiunto ieri il 70 per cento di prime vaccinazioni con un ritardo rispetto al resto del Paese. La Regione ha messo in campo di tutto: 200 punti vaccinali, i medici di medicina generale, le farmacie, le campagne di vaccinazione di prossimità; ma c’è una quota di cittadini che forse si sta svegliando soltanto adesso. Ci troviamo in una regione in cui una minoranza – forse perché inconsapevole e faremo di tutto per renderla consapevole – non si è ancora vaccinata, ma che non può condizionare la vita sociale della maggior parte dei cittadini che invece si è vaccinata, che vuole ritornare alla normalità, e soprattutto non può condizionare la vita economica e sociale di un territorio”.